08/02/2009
Industria a Cagliari: una nota stampa Cisl e Femca
NOTA STAMPA
La CISL e la FEMCA di Cagliari (il sindacato dei chimici della CISL) che ieri ha eletto Marco Nappi segretario generale della categoria, si opporranno a qualunque tentativo di smantellare il sistema industriale del cagliaritano, nella convinzione che questo sia l’unico modo per difendere l’occupazione diretta e indiretta e garantire quindi il tenore di vita della popolazione della provincia di Cagliari.

A fronte di una crisi che, partita dal livello internazionale, morde anche la Sardegna e la provincia di Cagliari, con un aumento esponenziale della cassa integrazione e della mobilità, la Cisl ritiene che vada salvaguardato il tessuto produttivo del cagliaritano, già scosso da recenti chiusure e crisi di fabbriche (vedi Unilever, come esempio emblematico)

E’ grave che, pur dopo grandi iniziative e manifestazioni sindacali Regionali e Nazionali, non si è ancora riusciti a rendere esigibile l’accordo di programma della Chimica Sarda, firmato nel 2003.

Si tratta di una grande occasione mancata per lo sviluppo ed il consolidamento della Chimica, ma più in generale dell’industria dell’area Cagliaritana e le responsabilità vanno equamente distribuite tra Governo e Regione Sarda.

E’ assurdo pensare che un accordo che ha in dotazione 300 Milioni di Euro, di cui 100 solo per l’area Cagliaritana, possa rimanere un’incompiuta. Nell’area Cagliaritana sono presenti 3 pontili industriali (Syndial, Polimeri Europa, Saras ed il Porto Canale di Cagliari), si dispone di aree favorevoli all’insediamento di iniziative industriali di filiera disponibili nella zona di Macchiareddu e tranne la Chimica di Polimeri Europa e della Raffineria Saras che viaggiano ad una velocità diversa, per via della loro integrazione e scambio di prodotti, la chimica di Macchiareddu (Syndial) rischia seriamente di essere cancellata definitivamente, proprio per il mancato decollo dell’accordo di Programma.

Durante queste settimane di campagna elettorale si sentono tante promesse da parte di Governo Nazionale, esponenti politici di opposizione e della Regione Sarda: ebbene bisognerà mettere alla prova queste intenzioni e tradurle in realtà.

Certo, in numerosi casi, le crisi industriali sono frutto di fattori internazionali ed effetto della globalizzazione, tuttavia proprio per questo da parte del Governo e della Regione Sarda occorre più attenzione e più coesione per mettere al centro della politica nazionale e internazionale, i problemi dell’industria della provincia di Cagliari.

E’ gravissimo che si parli da anni della viabilità e nulla viene fatto. Al di là di piani, progetti, convegni, la realtà è sotto gli occhi di tutti: anche dove l’industria va meglio, come nella zona industriale di Sarroch, si scontano ritardi strutturali che penalizzano tutto il sistema, a partire dai lavoratori e dai cittadini. La SS 195, oltre ad essere impercorribile e fuori dai più elementari standard di sicurezza, diventa ancora più impraticabile durante il periodo estivo per via dell’aumento del traffico diretto alle zone balneari.

La recente emergenza, durante l’ultima alluvione, ha ricordato drammaticamente le inefficienze e la pericolosità di questo tracciato e dell’esposizione ai rischi delle popolazioni adiacenti.

La realizzazione del tracciato della nuova strada statale 195, rappresenta un elemento di estrema importanza per la difesa ed il consolidamento di tutto l’apparato industriale.

E non si dimentichi che le vittime di incidenti stradali, come dicono le statistiche dell’INAIL, spesso sono lavoratori vittime di incidenti in itinere.

Il Sindacato è fortemente impegnato però anche per il rispetto dell’ambiente e sta attivamente collaborando con gli enti locali, con le aziende, la provincia e la ASL per consolidare la certificazione ambientale (EMAS), per rafforzare il sistema di servizio di trasporto pubblico per i lavoratori, magari prevedendo anche tratte su rotaia, per creare un presidio sanitario che tuteli la sicurezza e la salute dei lavoratori e dei cittadini.

Lo sviluppo dell’industria è necessario, ma si deve accompagnare alla tutela dell’ambiente e del territorio.

Altrettanto impegno, a parere della CISL, deve essere messo nel migliorare la qualità e la produttività delle imprese e la professionalità dei lavoratori: quanto accaduto di recente in Inghilterra, ma anche nel nostro territorio, circa i malumori suscitati dall’arrivo di lavoratori provenienti dall’esterno, deve essere di monito e deve spingere le Istituzioni e le Aziende a perfezionarsi e creare in loco quelle professionalità necessarie ai fabbisogni delle aziende.

La Cisl di Cagliari, anche in relazione alle prossime consultazioni per l’elezione del Governatore sardo, si aspetta una maggiore attenzione verso i problemi dell’industria sarda perché solo attraverso la valorizzazione di un sistema industriale efficiente, si potranno, tra l’altro, dare risposte ai tanti giovani laureati nelle materie scientifiche, oggi costretti all’emigrazione.