Il sindacato moderno nasce nelle fabbriche e nelle campagne per la tutela dei diritti collettivi e individuali dei lavoratori. Riceve un grande impulso dalla rivoluzione industriale e, nel corso del novecento, dall’affermazione dei movimenti socialisti e cattolici. Nel secondo dopoguerra dopo il crollo del regime fascista, che aveva ridotto i sindacati a corporazioni e aveva soffocato i sindacati liberi, sulla scia della lotta per la liberazione nazionale dal nazifascismo e per iniziativa dei partiti del fronte per la liberazione nazionale (cattolici, socialisti, comunisti, repubblicani, socialdemocratici) nasce la libera CGIL (LCGIL). Nel periodo della guerra fredda, in cui si radicalizza la contrapposizione fra i due blocchi (est - ovest) in cui era diviso il mondo, emerge una diversa visione del sindacato da parte della corrente cristiana. Lo scontro si apre quando in seguito all’attentato a Togliatti, quando viene proclamato uno sciopero generale che la corrente cristiana non condivise. Nella contrapposizione, all’interno della libera CGIL, fra un’idea di sindacato cristiano ed un’idea di sindacato aconfessionale, prevale quest’ultima concezione: in questo modo dentro il sindacato si affermano correnti socialdemocratiche e repubblicane, che, nel 1950, danno luogo alla CISL, Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori. La CISL si basa su un modello associativo, che implica: la centralità dell’iscritto (in quanto ogni decisione deriva dalla volontà da egli manifestata); la democrazia delegata e rappresentativa (in quanto l’iscritto aderisce grazie alla sottoscrizione di una delega e partecipa alla vita dell’organizzazione eleggendo i rappresentanti nei luoghi di lavoro o facendosi eleggere come delegato sindacale); il diritto dell’iscritto di beneficiare delle conquiste contrattuali, della tutela individuale e collettiva, e dei servizi offerti dalla CISL. Le caratteristiche della confederazione appaiono:
- la laicità;
- il pluralismo;
- l’autonomia dai partiti e dai padroni;
- l’incompatibilità fra le cariche sindacali e politiche di partito o di rappresentatività elettiva.
La notizia dell’attentato a Togliatti giunse a Carbonia il 14 luglio del 1948, in un momento di tensione, mentre la produzione di carbone si contraeva e l’azienda mineraria riduceva gli organici. I lavoratori scesero in sciopero ed un comizio non autorizzato fu la causa di numerosi scontri con la polizia, furono incendiate alcune sedi delle ACLI e devastati quelli dell’Azione cattolica. La sera del 14 luglio il comitato esecutivo della CGIL unitaria nazionale decise di estendere lo sciopero a tutte le categorie: fu l’ultima riunione alla quale parteciparono i rappresentanti di tutte le correnti. Il 16 luglio la corrente cristiana condannò in un comunicato la maggioranza dell’esecutivo accusandola di aver infranto lo spirito dello Statuto. Sottolineò la necessità di un sindacato autonomo e democratico che, in un clima di rinnovata fraternità, fosse veramente libero da ogni e qualsiasi influenza di partito. La repressione che aveva seguito gli scioperi del 1948/49 dette un duro colpo all’organizzazione della CGIL. Nel bacino metallifero le aziende avevano licenziato quasi tutti gli attivisti sindacali e tra i lavoratori si era diffuso il timore di perdere il posto, oltre al disorientamento e la sfiducia nell’azione sindacale, conseguenti alla dura sconfitta subita. In questo quadro di crisi, tra non poche difficoltà, la CISL cominciò ad organizzarsi e ad articolare la propria struttura. Ai tre principali centri del bacino minerario Carbonia, Iglesias, Guspini, facevano capo altrettanti uffici zonali. A Carbonia, il polo sindacale in cui la CISL aveva una presenza maggiore, vennero inviati come delegati zonali giovani funzionari provenienti da altre regioni italiane: Enzo Leonini ed in seguito Antonio Pagani. Ad Iglesias che, per diversi anni rimase in secondo piano per difficoltà anche di carattere economico, una efficiente struttura zonale venne messa in piedi da Antonio Perseu che l’amministrò fino alla sua scomparsa, avvenuta nel 1958. L’ufficio zonale di Guspini fu aperto invece nel 1953, ma con un funzionamento saltuario.
Anche a Cagliari, a seguito della scissione, era stata costituita la LCGIL. Il responsabile era Antonio Manca, ma , dopo pochi mesi, viene inviato Luigi Macario, in qualità di Commissario che viene aiutato a ricomporre le fila dell’organizzazione da Luigi Nicoletti. Viene inoltre costituito il patronato che è affidato a Luigi Macis. Seguono poi le altre strutture di categoria: gli agricoltori guidati da Ennio Stagno, gli statali affidati a Battista Marras, i postelegrafonici a Nino Carta, mentre l’ufficio vertenze era curato da Pasquale Conti. Questo drappello di uomini fu il primo nucleo fondatore della LCGIL. A Cagliari operava con un piccolo nucleo anche la FIL, che rappresentava le componenti socialdemocratiche e repubblicane in Sardegna. Insieme ad altre organizzazioni autonome (SINASCEL dei maestri elementari, e il SAUFI dei ferrovieri), la FIL si fuse con LCGIL, costituendo così la CISL a Cagliari nel 1950. La tipologia dell’organizzazione sindacale cagliaritana, in quei primi anni, si esplicava attraverso la costituzione di Uffici zonali nelle due zone minerarie di Iglesias e Carbonia e ad Oristano. La figura del delegato zonale era fondamentale per l’assistenza che questi portava alle categorie sul territorio e per l’attività promozionale che svolgeva nei brevi momenti in cui, al termine dell’orario di lavoro, avvicinava il lavoratore. In quell’epoca guidarono la CISL dapprima Luigi Nicoletti, poi Luigi Turconi, Giannetto Lay, Gianfranco Chiappella La CISL cagliaritana negli anni si consolida attraverso un crescente protagonismo e un diffuso radicamento nel territorio. Sul finire degli anni 60 la CISL sarda e cagliaritana si caratterizza per le battaglie contro le gabbie salariali e per un importante impegno sul fronte del processo unitario, tanto che si costituì, nel dicembre del 1972, la Federazione Unitaria. Guidano la CISL di Cagliari, in quegli anni difficili, dopo Chiappella, Tullio Petricci, fino al maggio del 1975 e poi Camillo Cocco fino al maggio del 1977: sono anche gli anni del maggior confronto dialettico all’interno della CISL. Tra gli anni ’70 ed ’80, dentro la confederazione si contrappongono due tesi politiche e strategiche che avevano in Carniti e in Marini i punti di riferimento nazionali. Il valore dell’autonomia e il riconoscimento del pluralismo consentono però alla CISL di ricomporre unitariamente il confronto interno e di pensare ad una politica di rafforzamento interno. In quel periodo il segretario della CISL cagliaritana è Giampiero Atzori a cui spetta il difficile compito di impostare, nella provincia cagliaritana, il processo di decentramento organizzativo. Nel 1981 si costituiscono le Unioni Sindacali Territoriali e la provincia di Cagliari viene suddivisa in tre territori: il Sulcis, guidato da Antonello Dessì poi rilevato da Antonio Ulargiu, il Medio Campidano guidato da Mario Marras, e l’area vasta di Cagliari da Agrippino Cossu. Nel 1993 ad Agrippino Cossu subentra Angelo Vargiu: con lui entrano nella segreteria Sergio Melis, Dario Atzeni (segretario amministrativo), Sergio Concas (proveniente dal Medio Campidano), Fabrizio Carta e, per la prima volta entra una donna, nella persona di Oriana Putzolu, già responsabile provinciale dell'ADICONSUM. In seguito, per ragioni regolamentari, la segreteria viene ridotta a tre (con Vargiu, Carta e Concas), mentre Oriana Putzolu ricopre la carica di coordinatrice delle donne. Nel luglio del 2004, Angelo Vargiu decade dalla carica di segretario generale per aver assunto la carica di assessore alle politiche sociali nel Comune di Cagliari. Al suo posto, il 30 settembre 2004 il Consiglio Generale elegge Fabrizio Carta.Il 4 novembre è eletto componente della segreteria della UST Edoardo Bizzarro. Nel Congresso della UST di Cagliari, svoltosi il 1 e 2 aprile 2005, e nel successivo Consiglio Generale è stato eletto segretario generale Fabrizio Carta, mentre in segreteria sono stati eletti Edoardo Bizzarro e Beniamino Contu (proveniente dalla FEMCA, la federazione dei chimici e dei tessili). Il 17 giugno 2008, la segreteria della UST viene integrata con l'elezione di Monica Mascia. E' un fatto storico perchè, dopo tredici anni per la seconda volta, (dopo Oriana Putzolu) una donna entra fare parte della segreteria. La segreteria è portata a 4 fino al successivo Congresso del 2009, nel quale dovrà, come da Statuto, ritornare a tre.
Nei giorni 27 28 febbraio 2009, si è tenuto l'VIII Congresso della Cisl di Cagliari, mentre l'11 marzo 2009 si è celebrato il 1° congresso costitutivo del Medio Campidano che rinasce, come struttura autonoma, dopo 16 anni.
Al termine dei lavori del Congresso di Cagliari è stato rieletto segretario generale Fabrizio Carta che sarà affiancato da Mimmo Contu e da Monica Mascia. Mentre nel Medio Campidano è stato eletto segretario generale Edoardo Bizzarro che sarà affiancato in segreteria da Pino Ledda (Fnp) e da Battistina Pusceddu (FPS). |