15/04/2005
Mozione conclusiva VII Congresso UST/CISL di Cagliari.
Mozione conclusiva
VII CONGRESSO UST/CISL CAGLIARI
QUARTU S.E. 1-2 APRILE 2005


Il VII° Congresso territoriale della CISL di Cagliari, riunito presso l’Hotel Setar di Quartu S.Elena nei giorni 1 e 2 aprile 2005, sentita la relazione del Segretario Generale Fabrizio Carta, l’approva e, preso atto del dibattito e degli interventi del Segretario Generale della CISL Sarda, Mario Medde, e del Segretario Confederale, Giorgio Santini, formula la seguente:

MOZIONE CONCLUSIVA

-Il Congresso ritiene indispensabile leggere i mutamenti della società e governare le trasformazioni che investono la politica e l’economia. La prima sfida che il sindacato si trova di fronte è quella della globalizzazione dell’economia e la crescita della competizione internazionale che condiziona, in modo determinante, un’organizzazione del lavoro, sempre più orientata agli obiettivi dell’impresa e ad un mercato che lascia pochi spazi ai bisogni dei lavoratori. La CISL deve mettere in campo la sua iniziativa per il rispetto dei diritti sociali e del lavoro di ogni popolazione, di ogni parte del mondo, anche di quelle che attualmente ne sono escluse. L’azione della CISL deve essere rivolta ad affermare il lavoro come opportunità di sviluppo e di crescita economica e sociale, in grado di conciliare esigenze produttive e bisogni dei lavoratori.

-Per far fronte al nuovo mercato del lavoro, più dinamico ma più instabile e per ridurre il rischio continuo di precarizzazione, è necessario che il sindacato assuma come priorità la tutela e la promozione dei lavoratori, attraverso strumenti di sostegno, ammortizzatori sociali finalizzati all’inserimento e al reinserimento, strumenti per la transizione scuola-lavoro e, in particolare, un vero e proprio sistema di formazione continua.

-In questa logica, il Congresso ritiene necessaria anche una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro, ed una parallela maggiore presenza femminile nei gruppi dirigenti del sindacato.

-Il problema lavoro rappresenta l’obiettivo primario per la CISL in un territorio quale quello cagliaritano e del Medio Campidano, nei quali il declino produttivo e industriale rende drammatica la situazione e determina condizioni di crisi, nelle quali sono coinvolte fasce di popolazione sempre più estese, a partire dalle donne e dai giovani.

-Il Congresso ha denunciato l’acuirsi della crisi del settore chimico, meccanico, edile ed agro-alimentare, che non risparmia ormai alcuna realtà, e pone come condizione indispensabile, per superare le difficoltà, la soluzione dei problemi storici delle infrastrutture e dei servizi, attualmente inadeguati ai bisogni delle nuove e vecchie realtà produttive.

-In questa ottica, occorre risolvere il problema dell’energia, dei trasporti, del credito e di tutti quei servizi alle imprese, ormai obsoleti, nonché puntare ad un ammodernamento della Pubblica Amministrazione, che deve essere funzionale allo sviluppo socio economico del territorio.

-Il Congresso riconferma la scelta della concertazione, abbandonata dal Governo e dalla Giunta Regionale, come politica di relazioni tra le rappresentanze politiche, istituzionali, economiche e del sindacato. Ritiene urgente sollecitare il Governo e la Giunta Regionale affinché rivedano le decisioni dei tagli attuati sulle politiche economiche e del lavoro. La priorità della Giunta regionale deve essere quella di dare risposte puntuali ai tanti giovani, donne e disoccupati, che ancora non hanno avuto alcuna opportunità di lavoro e ai lavoratori, non più giovani, espulsi dai processi produttivi e che non trovano altra collocazione. Il problema dell’indebitamento della regione non può essere un alibi, per politiche di compressione dei diritti dei lavoratori e dei pensionati.

-Il Congresso denuncia il progressivo aumento delle nuove e vecchie povertà, dovuto alla mancanza del lavoro, e al diffondersi del lavoro atipico e precario e alla scarsa efficacia delle politiche sociali. I tagli alle casse degli enti locali, stabiliti dalla Legge Finanziaria, rischiano di rendere ancora più pesante la situazione anche perché, nel contempo, non vengono definite adeguate politiche sociali dalla Regione. La CISL è impegnata, invece, a ridefinire politiche e tutele per i più deboli della società: immigrati, pensionati al minimo, giovani, anziani non autosufficienti, minori.

-In questa ottica, il Congresso sostiene l’impegno di accoglienza e di tutela realizzata dalla CISL e dall’ANOLF per rendere gli immigrati partecipi di una vita dignitosa che assicuri loro il godimento dei diritti riferiti alla casa, alla sanità, all’istruzione e alla tutela previdenziale. In tal senso, occorre favorire una maggiore rappresentanza e un maggiore coinvolgimento degli immigrati, all’interno delle strutture, dedicando loro servizi qualificati.

-Il Congresso considera gli anziani e i pensionati, non solo una risorsa professionale e lavorativa ma anche culturale e politica, nonché un tassello fondamentale per rinsaldare il vincolo generazionale, tra giovani e anziani. E’ importante, quindi, valorizzare la Federazione dei Pensionati, come strumento di partecipazione democratica per la definizione dei nuovi assetti dello “stato sociale” anche a livello territoriale. Per questo è necessaria però una ancora maggiore sinergia tra la Confederazione, le Federazioni e la FNP. Il Congresso ritiene indispensabile che le nuove strutture della CISL di Cagliari proseguano l’iniziativa di pressione nei confronti delle Amministrazioni locali, per il perseguimento degli obiettivi posti dalla “Marcia per la salute” e, in particolare, per l’istituzione del fondo per la non autosufficienza. Mentre decisivo appare perseguire il ripristino del potere d’acquisto delle pensioni, arginando la tendenza allo smantellamento dello stato sociale oggi in atto.

-Il Congresso, partendo da quanto emerso dalla relazione della Segreteria, ha sollecitato la ripresa dell’iniziativa sindacale per rilanciare lo sviluppo nel territorio. Per questo, dovranno trovare soluzione una serie di vertenze che da anni bloccano la possibilità di ripresa economica ed occupazionale, mentre l’attuazione di una serie di impegni presi dal Governo e dalla Regione, a partire dall’accordo di programma sulla chimica e dal piano energetico regionale, risultano decisivi.

-E’ fondamentale il rilancio dell’industria nel territorio e, in questa ottica, il protocollo di intenti, stipulato tra CGIL CISL UIL e Confindustria di Cagliari, può rappresentare una occasione interessante per contribuire al superamento della crisi e alla ripresa dello sviluppo e dell’occupazione.

-Crisi industriali e occupazionali, come Nuova Scaini, Keller, Vitrociset e quelle legate alle imprese di appalto, devono trovare positiva risoluzione.

-Nell’ambito delle politiche ambientali e di tutela della salute, va data la necessaria attenzione alla difesa dei lavoratori dagli agenti patogeni, rivendicando migliori condizioni di sicurezza nei cantieri. Perciò sono necessarie adeguate iniziative per il riconoscimento ai lavoratori dei danni provocati dall’amianto e va inoltre rivendicata l’applicazione del documento unico di regolarità contributiva,(DURC), che può essere un efficace antidoto contro il dilagare del lavoro nero e sommerso

-Occorre trovare soluzioni adeguate per favorire un efficace rilancio dello sviluppo economico ed occupazionale con attività tra loro integrate e che tengano conto delle risorse ambientali, turistiche, culturali che il territorio è in grado di offrire, utilizzando, in modo intelligente, gli strumenti e le risorse disponibili a livello territoriale, regionale, nazionale e comunitario.

-Il congresso esprime grande preoccupazione per i problemi che da tempo affliggono il Teatro Lirico di Cagliari, e ritiene grave che l’istituzione culturale più importante della Sardegna non possa fruire di risorse finanziarie congrue. L’attività del Teatro, se inserita in un percorso turistico museale, può essere un tassello importante per lo sviluppo del territorio. E’ importante, quindi, l’immediato stanziamento di fondi adeguati affinché il teatro lirico di Cagliari possa svolgere al meglio il proprio ruolo di formazione e divulgazione culturale a favore dei cittadini.


-Il VII° Congresso della UST di Cagliari manifesta contrarietà nei confronti della svendita del patrimonio pubblico (IACP, immobili strumentali, INPS, INAIL) e dei progetti di privatizzazione di aziende finalizzate esclusivamente a “fare cassa” e contenere il debito pubblico e non accompagnati da un progetto orientato allo sviluppo, come si intende procedere per esempio per le POSTE SpA. Simili interventi contribuiscono all’ulteriore desertificazione economica del territorio.

-Il Congresso ritiene che lo sviluppo economico ed occupazionale deve avvalersi anche di una Pubblica Amministrazione efficiente. Questa non è una prerogativa che appartiene alla nostra regione ed ai nostri Enti locali. La possibilità di migliorare la qualità della Pubblica Amministrazione è legata alla capacità di far dialogare e di integrare fra loro i servizi a tutti i livelli. In questo contesto, la decisione della Giunta Regionale di procedere alla riforma degli enti strumentali in agricoltura, alla riforma dell’acqua, senza un prioritario confronto con i soggetti interessati e le OO.SS. è stato ritenuto dal Congresso inaccettabile, pur nella consapevolezza che, senza innovazione, qualità della conoscenza e cultura diffusa, il nostro paese non può progredire, neppure dal punto di vista economico.

-Per questo, il Congresso contesta la riforma della scuola, targata Moratti, introdotta senza il necessario dibattito con la scuola reale, non sostenuta da risorse finanziarie adeguate e in contrasto con le politiche dell’istruzione e della formazione che il sindacato, da tempo, sostiene. E’ urgente, pertanto, recuperare il confronto concertativo tra governo e parti sociali, presupposto indispensabile per un processo di riforma valido e efficace. La ricerca, l’istruzione e la formazione sono, infatti, componenti essenziali per la crescita economica, culturale e sociale.

-Il congresso ritiene di fondamentale importanza perseguire l’unità sindacale, senza per questo rinunciare ad affermare l’identità, le proposte, le idee che contraddistinguono la CISL. Negli ultimi anni, diverse vicende hanno determinato profonde divisioni nei rapporti tra le Organizzazioni Sindacali, ma costante è stato l’impegno, soprattutto nel territorio di Cagliari, per il superamento delle divergenze, nella convinzione che questo costituisca elemento determinante per l’efficacia dell’azione sindacale.

-Il VII° Congresso della UST di Cagliari si è pronunciato favorevolmente alla ricostituzione del nuovo territorio sindacale del Medio Campidano e impegna i nuovi organismi, che verranno eletti, a dare avvio, dopo il Congresso USR, ad avviare il progetto di attuazione, individuando le risorse umane e materiali necessarie.

-Il Congresso ritiene, infine, che l’azione della CISL avrà maggior peso con il pieno coinvolgimento di tutte le Federazioni di categoria e servizi, individuando linee sinergiche che rendano più incisive l’azione confederale, con un’azione di sistema e valorizzando gli apporti fondamentali di tutti i delegati e di tutti gli iscritti che rappresentano la vera ricchezza dell’organizzazione.


Cagliari 2 aprile 2005


APPROVATO ALL’UNANIMITA’