01/03/2009
Congresso Ust Cagliari: la mozione finale approvata dal Congresso.
Al termine dei lavori del Congresso è stata approvata la mozione finale:
L’ 8° Congresso della UST/CISL di Cagliari, riunito presso l’Hotel Setar di Quartu S.E. nei giorni 27/28 Febbraio 2009 approva la relazione del Segretario Generale Uscente Fabrizio Carta, e, sentiti gli interventi del Segretario Confederale Paolo Mezzio, del Segretario Generale della USR Sardegna Mario Medde, e dei delegati formula la seguente:

MOZIONE FINALE

Il Congresso rileva come, in conseguenza della crisi finanziaria mondiale gravissima, vi saranno pesanti ripercussioni negative in ordine all’occupazione, con il rischio di migliaia di licenziamenti a partire dai lavoratori precari, e alla quantità di reddito disponibile per i lavoratori e i pensionati. Le conseguenze di questo fenomeno rischiano di essere devastanti per la Sardegna che non vive sicuramente una fase positiva dell’economia.

Le sperequazioni e le disuguaglianze, che oggi già esistono, rischiano di estendersi ed i fenomeni della povertà e del precariato rendono la società instabile e incerta, favorendo fenomeni di strisciante razzismo contro gli immigrati.

Il Congresso ritiene che la povertà vada combattuta in tutto il Mondo, favorendo processi di pace e di cooperazione tra mondo occidentale e stati del terzo mondo, ma anche in Sardegna, dove la povertà relativa ha raggiunto il 23% delle famiglie sarde.

Sono oltre 370000 i sardi e circa 120000 i cagliaritani che vivono al di sotto della soglia di povertà e perciò il Congresso chiede che sia data la priorità, sia in campo nazionale che regionale, a provvedimenti che ridistribuiscano il reddito alle famiglie, aumentino gli importi delle pensioni a partire da quelle più basse, riducano il peso della tassazione sul lavoro dipendente e sulle pensioni, attuino una riforma completa e definitiva del sistema degli ammortizzatori sociali, per coprire i lavoratori che perdono il posto di lavoro.

Occorre che anche le Banche, mettendo da parte il gretto interesse, avvino una politica di sostegno al lavoro e alle imprese per rilanciare lo sviluppo e sostenere l’occupazione, mentre il Congresso ritiene importante che i centri decisionali delle aziende di credito si riavvicino al territorio.

A giudizio dei delegati, i provvedimenti del Governo e della Regione Sarda finora adottati per combattere questo fenomeno, sono insufficienti e vanno rafforzati sostenendo l’economia sociale che, accanto alle politiche di sviluppo, può migliorare le condizioni di vita dei ceti meno abbienti.

In questa ottica, è importante dare corso a politiche di genere che favoriscano l’occupazione femminile, oggi troppo bassa. La crescita del tasso di occupazione delle donne, infatti, potrebbe ingenerare un benefico effetto sull’economia.

Il Congresso ritiene perciò che, su questi temi, vada incalzato il Governo Nazionale, mentre alla nuova Giunta Regionale va riproposto il pacchetto di rivendicazioni già presentato a suo tempo in occasione della marcia di Zuri e delle diverse manifestazioni per il lavoro.

Si ritiene anche indispensabile orientarsi per un nuovo modello di società, non più basato solo sul consumismo, ma invece rispettoso dell’ambiente e del territorio, proteso verso un modello di sviluppo socialmente sostenibile.

Dalla crisi possono nascere delle opportunità e si possono riscoprire valori ideali spesso trascurati, anche a fronte del mancato incremento del PIL e della ricchezza che, già in picchiata in questi mesi, difficilmente tornerà a correre per il futuro.

Il Congresso ribadisce la validità del modello di sindacato attuato dalla Cisl basato sul pluralismo, sull’autonomia culturale nei confronti dei padroni, dei partiti e dei Governi e ritiene indispensabile il rilancio della contrattazione, della concertazione e del principio di sussidiarietà. In questo senso è importante che la CISL si muova nel solco della difesa della Costituzione, qualora fosse messa a rischio da interventi autoritari del Governo, tesi a modificarla unilateralmente.

Approva anche l’accordo del 22 gennaio del 2009 sulla riforma degli assetti contrattuali, in quanto rispondente agli interessi dei lavoratori ed in linea con la piattaforma unitaria approvata a suo tempo i cui contenuti, in larghissima misura, sono stati recepiti nell’accordo.

L’unificazione della normativa per pubblico e privato, la triennalità del contratto, l’identificazione di parametri europei per determinare l’inflazione, il rilancio della bilateralità, della contrattazione di secondo livello e di meccanismi che consentono di rinnovare i contratti alle scadenze previste sono tutte questioni ben risolte dall’accordo quadro.

La posizione della CGIL, a parere dei delegati, appare pretestuosa e dettata sia da lotte intestine, che da pregiudiziali ideologiche inaccettabili né appare corretta l’iniziativa della CGIL di promuovere un referendum su un accordo firmato solo dalla Cisl e dalla UIL.

Allo stesso modo il Congresso ritiene che vadano stabilite, unitariamente, regole sulla rappresentanza e sull’approvazione di piattaforme e accordi.

Per quanto riguarda più direttamente la nostra Isola, il Congresso rileva che l’alto tasso di povertà, la crisi dell’industria, dovuta oltre a questioni internazionali, anche alla mancata risoluzione dei problemi infrastrutturali, dell’energia e del mancato decollo dell’accordo sulla chimica, rendano indispensabile, da un lato, la riproposizione della specificità sarda nelle politiche transnazionali e nazionali, dall’altro una politica regionale che, pur puntando su cultura, istruzione, ambiente e turismo, ponga tra i suoi obiettivi prioritari la promozione di un’industria di qualità che possa far crescere ricchezza e sviluppo.

Si dovrà anche perseguire, secondo i congressisti, una politica che affini ulteriormente il servizio sanitario regionale che, nonostante l’approvazione del piano sanitario regionale, ancora soffre di lunghe file, liste d’attesa e viaggi della speranza.

Inoltre, proprio in relazione al processo di invecchiamento della popolazione sarda, è necessario potenziare le risorse per la non autosufficienza e realizzare in concreto quanto discusso e contrattato nei sette ambiti dei PLUS, rimasti ancora in fase di definizione.

Il Congresso ha anche preso in considerazione le numerose vertenze che hanno interessato, in questi anni, i dipendenti oggetto di processi di riforma, quali la riforma della formazione professionale, quella del servizio idrico, delle agenzie governative.

Auspica che, con la nuova Giunta, si arrivi ad una definitiva stabilizzazione di questi lavoratori che faccia cessare la condizione di incertezza oggi vissuta.

Il Congresso ritiene che la situazione socio economica della provincia cagliaritana non si discosti da quella del resto della Sardegna, con un mercato del lavoro debole, frammentato ed un’occupazione incentrata in maggior parte sul settore dei servizi. Il vivere in un’area metropolitana, del resto, rende le condizioni di povertà e di disagio sociale ancora più pesanti.
Tuttavia, esistono nell’area tutte le potenzialità per rispondere alla crisi in atto. In Particolare si ritengono fondamentali per l’economia cagliaritana, ma anche regionale:

•Il rilancio del Porto Container con l’istituzione della zona franca e l’infrastrutturazione della zona adiacente che consenta di lavorare le merci in arrivo.
•L’applicazione delle rotte delle autostrade del mare che consentano un rilancio del porto storico, atteso che il 60% delle merci che arrivano al Porto di Olbia sono destinate a Cagliari, attraverso la Carlo Felice.
•Il potenziamento del bacino di carenaggio, ritenuto strategico per il funzionamento del Porto.
•L’inserimento dell’aeroporto e della sua società di gestione, SOGAER, all’interno del sistema turistico locale e di rapporti con il territorio e le forze sociali ed economiche, in modo che il notevole incremento del traffico passeggeri, si ripercuota ancor più positivamente sul turismo e sullo sviluppo della provincia.
•Il rafforzamento e il consolidamento dell’industria nell’area di Sarroch e di macchiareddu dove deve essere perseguita una politica che migliori la zona dotandola di servizi per i lavoratori, quali la mensa, il presidio sanitario, la certificazione EMAS ed un sistema di trasporto pubblico locale che consenta alle migliaia di lavoratori di recarsi a Macchiareddu e Sarroch con il mezzo pubblico. In questa ottica è fondamentale che siano conclusi i lavori per la 195, autentica trappola per lavoratori e residenti.
•Sviluppare un azione di sensibilizzazione sul problema degli appalti con particolare riferimento al settore dei servizi del commercio e della vigilanza, per scongiurare la sempre più frequente procedura dell'assegnazione dei lavori con il massimo ribasso.
Questa pratica determina delle iniquità sulla qualità del lavoro che si scaricano prevalentemente sui salari e sul livello di investimenti per la salvaguardia della sicurezza.
A tale proposito sarebbe auspicabile un impegno a livello regionale e nazionale finalizzato all'ottenimento di una modifica sostanziale delle normative vigenti che trattano la materia specifica.
•Perseguire una politica che concili lo sviluppo con la sicurezza sulla quale è opportuno vigilare con attenzione e rilanciare il ruolo dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. La realizzazione di opere importanti per la città di Cagliari quali Betile, Tuvixeddu, Campus sulle quali hanno pesato mancate sinergie tra le Istituzioni che hanno di fatto bloccato lo sviluppo per incomprensioni e contrapposizioni politiche.
•La difesa e il potenziamento dell’azienda CTM, per favorire l’utilizzo del mezzo pubblico, in controtendenza con la politica del Comune di Cagliari orientato a costruire sempre più parcheggi.
•La costruzione di un sistema di formazione professionale e formazione continua che consenta la nascita di professionalità spesso mancanti nel mercato del lavoro cagliaritano.
•Il rilancio della qualità del sistema scolastico provinciale con particolare riguardo anche al problema dell’edilizia scolastica.
•Lo stanziamento, da parte del Governo, di somme più ingenti ed adeguate per consentire l’attuazione di una politica per la casa, dare ossigeno al fondo sostegno al reddito per gli inquilini, rilanciare la costruzione di edifici di edilizia popolare pubblica. Il Congresso auspica che la Nuova Giunta Regionale confermi le somme assegnate a questi capitoli dalla Giunta uscente.

Il Congresso impegna la segreteria e il Consiglio generale a:

•rilanciare, insieme agli altri sindacati, la vertenza Cagliari, nell’ambito delle politiche più generali. E’ il momento di portare avanti le rivendicazioni del territorio sia nei confronti del Governo, perché siano inserite nella nuova intesa istituzionale di programma, sia rispetto alla Giunta regionale.
•attivare tavoli di confronto con il Comune di Cagliari e di Quartu e, almeno con quelli più grandi, su tariffe, politiche sociali, piano per il lavoro.
• proseguire nel confronto con la Confindustria sia per lo sviluppo, con il tavolo di Governance, sia per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro.
•Partecipare con proposte concrete alla realizzazione dei PLUS nei sette ambiti e al piano strategico del Comune di Cagliari e di Quartu S.E.
•Riaprire il confronto con la Provincia di Cagliari sulle politiche di sviluppo e sui servizi, con particolare riguardo ai servizi per l’impiego e ai piani formativi provinciali.

Il Congresso auspica la messa in atto di nuove politiche nell'ottica di un patto generazionale che, facilitando il difficile percorso tra il mondo dell'istruzione e quello del lavoro, consenta al sindacato di essere cerniera, fidelizzando i giovani attraverso l'orientamento e la formazione ancora prima di essere inseriti nel sistema produttivo.

Il Congresso ribadisce la necessità di una maggiore confederalità e di una maggiore sinergia tra Confederazione e Federazioni nonché di un maggior rafforzamento del sistema servizi CISL. In questa logica, occorre prevedere momenti di solidarietà e di patto tra Confederazione e Federazioni, specie quelle più deboli.

Il congresso, in considerazione della delibera approvata dall’assemblea organizzativa nazionale del 2007, ritiene fondamentale il rilancio dell’ANTEAS che deve diventare l’associazione di volontariato dell’intera CISL. Per questo il Congresso impegna la segreteria e il consiglio generale a proporre un piano di diffusione straordinaria e di conoscenza dell’attività e del ruolo dell’ANTEAS tra gli iscritti (lavoratori e pensionati). L’ANTEAS deve diventare punto di riferimento importante per tanti iscritti della Cisl, impegnati con generosità nel volontariato.

Ritiene, infine, importante la nascita della nuova UST del Medio Campidano, considerandola una sfida difficile ma affascinante e auspica il proseguimento di una collaborazione fattiva e fraterna tra le due strutture, per tanti anni unite.



Approvato all’unanimità.