COMUNICATO STAMPA FIBA E CISL
Banca di Credito Sardo
Appare quanto meno sintomatico che in occasione della presentazione della Banca di Credito Sardo, avvenuta oggi presso la Banca CIS in una sala stracolma di invitati, siano risultate assenti, perché non avvisate dell’importante iniziativa, le organizzazioni sindacali confederali e di categoria.
Evidentemente i massimi vertici della Banca, presenti a Cagliari per l’occasione, non hanno sentito l’esigenza di rapportarsi con la società sarda e cagliaritana o, almeno, con quella rappresentata dal sindacato dei lavoratori. Parte rilevante sotto due aspetti: quello interno perché i dipendenti della Banca sono l’asse portante dell’azienda di credito con la loro professionalità e la loro capacità, ma anche dal punto di vista esterno, visto che rappresentano migliaia di lavoratori e pensionati, utenti della banca. Non è un buon inizio per una Banca che, radicandosi nel territorio, dovrebbe essere molto attenta ad intessere rapporti con il mondo dell’associazionismo e con quello del lavoro.
Per anni, si è parlato di accorpamento di banche e il cuore ed il cervello delle stesse si è allontanato dal territorio con l’effetto di danneggiare lo sviluppo del territorio e di fare delle banche un organismo ben lontano dalle esigenze degli utenti.
Parlando di sviluppo, non può essere trascurato il ruolo e l’azione della Banche. Si è parlato per anni del fatto che le banche dovevano diventare sempre più grandi e che non ci fosse bisogno di banche locali. Così facendo, le direzioni centrali si sono insediate fuori della Sardegna e le agenzie locali non hanno la benché minima autonomia nella concessione dei crediti. La storia di questi mesi ci insegna che si deve ripensare anche questo modello e che ci vogliono le banche grandi, ma sono necessarie anche le banche locali, che raccolgono e investono sul territorio. La nostra Regione è sempre di più terra di raccolta ma non di investimento da parte delle Banche.
Sono anche ben noti alcuni atteggiamenti delle banche mirati solo a far utili e spesso a danno degli utenti, specie quelli più deboli.
La nascita della Banca di Credito sardo può essere valutata come un segnale positivo perché inverte il processo di allontanamento delle banche dal territorio e dagli utenti, ma solo se vi sarà un nuovo modo di operare. Più attenzione alle iniziative nel territorio, più attenzione agli utenti più deboli, più attenzione al rapporto con i lavoratori.
Se non sarà così, tra qualche anno si parlerà di una semplice operazione di facciata che sarà servita solo ad una riverniciatura esterna, senza che la sostanza sia cambiata. Ci attendiamo di essere smentiti !!!