Dal dramma dell'Abruzzo,
una prova di solidarietà
che unisce il Paese"
"Viviamo ore di grande dolore e di lutto nazionale. Il terremoto in Abruzzo è una tragedia immane: un numero imprecisato di morti, migliaia di feriti, ferite psicologiche e materiali di cui è difficile focalizzare adesso la portata e le dimensioni. Da abruzzese e da segretario generale della Cisl è come se sentissi due volte il peso di un dramma che è innanzitutto umano ma che si va a sovrapporre ad una situazione generale di crisi in cui appare assai difficile trovare soluzioni ed elementi di fiducia. L'urgenza dei soccorsi e il bisogno di dare risposte immediate alla sofferenza della popolazione abruzzese ci spingono innanzitutto a condividere la sorte difficile di tanti nostri concittadini colpiti negli affetti e nel calore delle proprie cose più importanti. Ma come Segretario Generale di un grande sindacato dei lavoratori credo sia altrettanto importante ragionare andando oltre il pur nobilissimo e sacrosanto coinvolgimento emotivo delle prime ore. Andare oltre significa attivare concretamente una grande rete di solidarietà, trasformare una immane tragedia in un'occasione per rafforzare il senso di appartenenza e sentirsi davvero, tutti insieme, cittadini di un grande Paese. La crisi economica, con il suo seguito di disoccupazione e deindustrializzazione, sta indebolendo il tessuto connettivo del Paese e rischia di restituirci un'Italia in debito di solidarietà, tentata da risposte puramente individuali e da strategie di uscita dalla crisi che possono rivelarsi dannose per gli equilibri della nostra società. Il terremoto in Abruzzo ed il dramma di quelle popolazioni devono invece farsi testimonianza e segno tangibile di un'Italia capace di riscoprire la profondità dei propri valori, che si mobilita generosamente e collettivamente, che riscopre nella tragedia il ruolo e la funzione di valori umani e cristiani profondi, che intravede nei valori della solidarietà una occasione straordinaria per produrre "energia positiva" in grado di trasferirsi all'intero Paese costituendone così il propellente indispensabile per uscire dalla crisi.
Una nuova dimensione del patto sociale che connette gli abitanti di un territorio trasformandoli in cittadini di una nazione. Un "nuovo inizio" per la Repubblica che parte, come sempre, da un evento straordinario, oggi particolarmente drammatico, e che si deve caratterizzare con un'idea-forza, una parola d'ordine: "solidarietà". Solidarietà per le vittime del terremoto, solidarietà per chi rischia il posto di lavoro, solidarietà per tutti coloro che ne hanno bisogno. Ma una solidarietà nuova, espressa da una collettività più matura che ne percepisce, oltre che il valore etico, l'indiscussa valenza politica. Un'azione collettiva che produca energia positiva, che mobiliti, a cominciare dal Sindacato, tutto il Paese, che trovi nel gioco di squadra e non nel "rimpallo delle responsabilità" la chiave di volta della risoluzione dei problemi.
Una mobilitazione di forze, di energie umane e di risorse materiali per la popolazione dell'Abruzzo colpito dal sisma che possa far fronte efficacemente all'emergenza ma che diventi, al contempo, l'esempio concreto e diverso di un modo nuovo di affrontare la crisi, di far fronte ai momenti difficili, una volontà collettiva che non si fa fermare dalle difficoltà, ma che, anzi, ne trae nuova forza collettiva. Se riusciremo a spostare su questo terreno più vasto la nostra visione e il nostro agire, il dramma della popolazione abruzzese potrà essere, anche se solo parzialmente, alleviato e questa azione diverrà motivo di rinascita e di nuova consapevolezza per l'intero Paese.
Questo, è il modo più serio e concreto per dare una risposta che duri nel tempo e che domani faccia sentire quei cittadini oggi tanto duramente provati orgogliosi di essere Italiani."
Raffaele Bonanni, Segretario Generale Cisl