In una lettera inviata all'Autorità Portuale e alle Istituzioni (Provincia, Comune di Cagliari, Regione sarda), la Cisl confederale e la FSM chiedono un forte impegno per evitare la chiusura del bacino di carenaggio attualmente di proprietà della MOBY e in procinto di essere acquistato da un imprenditore livornese.
Una strana marcia indietro dell'Autorità Portuale, originata dalle resistenze della Capitaneria di Porto, in merito all'identificazione del sito sul quale far operare il bacino di carenaggio è all'origine della situazione.
Rischiano così il loro posto di lavoro 20 lavoratori e, soprattutto, c'è il rischio che la mancata concessione degli spazi indicati in un primo momento (il Molo Sabaudo, in attesa della sistemazione definitiva nel Porto industriale) pregiudichi per sempre il futuro di un'attività che potrebbe dare sviluppo e nuova occupazione alla provincia cagliaritana.
Diventano dunque solo teoria le affermazioni fatte dall'Autorità Portuale "il bacino di carenaggio è strategico per il porto di Cagliari". Allaprova dei fatti, da un lato si vuole sfrattare il bacino dal molo Sant'Elmo, dall'altra non si concedono adeguati spazi, compromettendo sia il passaggio di proprietà che il proseguimento dell'attività.
Insomma un colpo duro per i lavoratori e per l'intera economia di Cagliari, perchè il bacino sarà forse venduto per essere utilizzato fuori della Sardegna.
I lavoratori perciò manifesteranno l'8 aprile alle ore 11,30 di fronte agli uffici dell'Autorità Portuale
nota a cuda della Cisl di Cagliari.