16/04/2009
Interventi sul ddl sicurezza 81/08: un volantino della Cisl nazionale.
La CISL
sempre e solo dalla parte
della tutela della salute e sicurezza sul lavoro


- C’eravamo quando, tra il 2006 e il 2007, attraverso un’azione concentrata sul merito, facemmo pervenire al parlamento, in più occasioni, note di analisi critica sulla bozza del testo della legge delega che si stava elaborando e che avrebbe costituito la base su cui si sarebbe lavorato per giungere al testo di riforma e riassetto dell’intera materia prevenzionale (oggi divenuto d.lgs.81/08);

- C’eravamo quando, all’entrata in vigore della legge delega n.123 (nell’agosto del 2007), ci rendemmo immediatamente disponibili, da un lato per contribuire ai lavori per la redazione dell’articolato del nuovo testo legislativo e dall’altro per diffondere in tutti i posti di lavoro le nuove regole, immediatamente applicative a carattere punitivo e restrittivo, previste nella legge delega, a risposta dell’acuirsi degli eventi infortunistici del tempo (tra cui la tragedia della Thyssenkrupp);

- C’eravamo quando, durante tutti i nove mesi di lavoro al testo del d.lgs.81/08, abbiamo contribuito fattivamente, svolgendo un ruolo da protagonisti nel dialogo partecipativo svoltosi tra le istituzioni (ministeri coinvolti, regioni ed enti nazionali) e le parti sociali, rimanendo sempre fedeli al merito delle questioni: ponendo la regolazione al servizio della tutela e del miglioramento delle condizioni di lavoro per tutti i lavoratori e le lavoratrici;

- C’eravamo quando, confermando il valore, l’innovazione e i principi affermati dal d.lgs.81/08 (con le sue disposizioni trasversali inerenti i collegamenti forti tra la tutela prevenzionistica e la regolarità del lavoro, la centralità dell’organizzazione del lavoro, l’attenzione a tutte le nuove tipologie contrattuali, la responsabilità degli enti e la lettura complessiva dei fattori di rischio), ci siamo impegnati in prima persona nell’individuare i soli punti sui quali intervenire per definire al meglio alcune disposizioni (lavorando all’avviso comune e poi, sostenendolo, quale strumento di dialogo sociale – gen.‘09);
per tutto questo ancora
OGGI CI SIAMO
per valutare positivamente gli interventi correttivi, previsti dallo schema di decreto del 27 marzo ‘09, volti:
- all’eliminazione dei refusi e delle imprecisioni presenti nel d.lgs. 81/08;

- all’attenzione rivolta alle eventuali maggiori esposizioni a rischio dei lavoratori/trici
con contratto di natura flessibile;

- alla scelta di percorsi di qualificazione della formazione, di modalità di standardizzazione della documentazione, di qualificazione delle imprese;
e per esprimere la nostra contrarietà
sostenendo proposte fattive
PER EVITARE


- che il processo di valutazione dei rischi e il relativo documento perdano la loro peculiarità di strumenti entrambi utili e necessari per un processo adeguato di tutela della salute e della sicurezza nei diversi contesti lavorativi;

- che ci sia una minor attenzione e regolazione negli interventi contro il lavoro irregolare, gli appalti e il mondo dell’edilizia, all’insegna di un bisogno diffuso di lavoro e all’interno di una crisi economica mondiale;

- che il ruolo degli organismi paritetici non sia confuso con quello degli enti bilaterali e non si giunga ad indebolire o sostituire il principio della “certezza” della rappresentanza, nelle sue diverse forme (RLS, RLST, R.di sito) nei luoghi di lavoro in tema di prevenzione;

- che a fronte di una piena assunzione di responsabilità da parte di tutti i soggetti aziendali della prevenzione non corrisponda un preciso ridimensionamento della responsabilità dei datori di lavoro;

- che nello sterile confronto tra interventi sostanziali e formali non si eliminino gli strumenti utili agli organi di vigilanza per poter svolgere efficacemente il proprio ruolo, a partire dall’irrinunciabile compito di far vivere in ogni contesto lavorativo le migliori condizioni di prevenzione e protezione.