Un primo maggio denso di tristezza per il terremoto in Abruzzo e di preoccupazione per la crisi economica.
Una nota della Cisl di Cagliari.
La situazione socio economica della provincia cagliaritana non si discosta da quella del resto della Sardegna, con un mercato del lavoro debole, frammentato ed un’occupazione incentrata sul settore dei servizi, non sempre di qualità.
Il vivere in un’area metropolitana, del resto, rende le condizioni di povertà e di disagio sociale ancora più pesanti.
Nei giorni scorsi, l’ISTAT ha reso noti i dati sul mercato del lavoro ripartiti sulle nuove otto province sarde. Essi evidenziano la distanza che separa Cagliari (che pure non è l’ultima provincia sarda) dal resto del nostro Paese.
Basti pensare che il tasso di occupazione (55,5) è al di sotto di ben tre punti rispetto al nazionale, mentre quello della disoccupazione (11,3%) supera il dato italiano di oltre cinque punti. Non è migliore la performance relativa alla disoccupazione femminile che si attesta sul 12,8% , oltre 4 punti in più della media nazionale. Insomma, ufficialmente nella provincia di Cagliari i disoccupati sono 28000 ma se si tiene conto di quali sono i metodi di rilevazione dell’ISTAT, la disoccupazione reale è sicuramente più elevata. Tutto ciò mentre aumenta l’indice di vecchiaia.
Come rispondere alla crisi e dare risposte a lavoratori, pensionati, disoccupati ?
Innanzi tutto occorre favorire un modello di sviluppo diverso, basato non sul consumismo fine a se stesso, o solo sui negozi sempre aperti, ma sul rilancio dell’economia vera e dell’aumento della produzione di ricchezza reale, in modo rispettoso dell’ambiente e del territorio.
In secondo luogo, si dovrebbe puntare su una politica di concertazione e di sinergia tra Istituzioni, forze sociali e politiche per indirizzare tutte le risorse disponibili a favore del reddito familiare e delle fasce più deboli. Infine, senza voler inforcare gli occhiali rosa, ci sono nell’area le potenzialità per rispondere alla crisi in atto.
La valorizzazione del porto, dell’aeroporto, la possibile applicazione delle autostrade del mare, un nuovo e più grande bacino di carenaggio, il rafforzamento e il consolidamento dell’industria nell’area di Sarroch e di Macchiareddu, la realizzazione di opere importanti per la città di Cagliari quali Betile, Tuvixeddu, Campus sulle quali hanno pesato mancate sinergie tra le Istituzioni che hanno di fatto bloccato lo sviluppo per incomprensioni e contrapposizioni politiche, costituiscono fattori positivi per sviluppo dell’area e dell’intera Regione.
Fabrizio Carta
Cisl Cagliari