Nei giorni scorsi le segreterie territoriali Cgil Cisl Uil di Cagliari avevano inviato una lettera a diversi comuni della Provincia per avere un confronto sulle politiche di bilancio. In particolare, il sindacato ha chiesto alle amministrazioni comunali una grande attenzione per le politiche sociali e tariffarie, in modo da non aggravare la situazione già difficile vissuta, in questo momento di crisi, dai lavoratori, spesso precari, dai pensionati e, in genere, dalle fasce deboli della popolazione.
Alcuni sindaci hanno aderito alla proposta di avere un incontro con le organizzazioni sindacali e tra di essi il sindaco di Quartu S.Elena.
Il sindaco di Quartu S.E ha rappresentato le difficoltà del proprio comune che registra un notevole incremento demografico recente (la popolazione ha raggiunto i 72000 abitanti con un incremento costante sia per l’immigrazione sia per il saldo positivo nascite morti) e soffre a causa di:
·carenze nell’organico, in particolare se paragonato ad altri comuni sardi;
· impossibilità di fare investimenti adeguati a causa del patto di stabilità;
· una iniqua distribuzione delle risorse a livello regionale in quanto i criteri, attualmente adottati attraverso il fondo unico e il criterio della spesa storica, penalizzano i comuni più grandi, quale Quartu S.E.
· Il comune non riesce a rispondere a molte esigenze della popolazione in termini di urbanizzazione e di erogazione di servizi sociali né a fare gli investimenti necessari;
Il Sindaco ha, tuttavia, rassicurato che, pur nella pochezza dei fondi a disposizione, le risorse stanziate per le politiche sociali (13 milioni di euro) sono rimaste invariate, mentre per le tariffe per l’ICI e, soprattutto per la TARSU, si è cercato di non aumentare il peso sulle famiglie, prevedendo riduzioni per le famiglie monoparentali. La tariffa attuale per metro quadro per le abitazioni è di € 2,92 al metro quadro, mentre per l’ICI l’aliquota è del 6,5 per mille.
Per i rilancio dell’occupazione, il Comune di Quartu S.E. punta anche sull’applicazione della zona franca urbana, per la quale sono stati stanziati 2,5 milioni di euro, fondi però ancora fermi a causa, forse, del terremoto in Abruzzo. Anche per la riedizione di Sardegna fatti bella, progetto per il quale occorre una compartecipazione del Comune ai fondi messi a disposizione della Regione, il Comune sta cercando di reperire risorse da residui già esistenti.
Al di là degli aspetti tecnici del bilancio che non sono stati ovviamente approfonditi, il sindacato ha preso atto delle difficoltà rappresentate e condiviso alcune osservazioni anche in considerazione del fatto che i cittadini che vivono nell’area metropolitana hanno maggiori sofferenze in termini di costo della vita, solitudine familiare, difficoltà di mobilità e di servizi adeguati.
Per un’area metropolitana come quella di Cagliari, occorre prevedere sinergie tra le forze sociali e le amministrazioni comunali dell’area, per rilanciare sviluppo e occupazione.
In merito alle tariffe, che non sono però così leggere, se si considera che a Cagliari la TARSU, per le abitazioni, è attualmente di € 2,66, occorre coniugare qualità del servizio con un giusto alleggerimento per le fasce deboli.
In ogni caso, CGIL CISL UIL si sono dichiarate disponibili ad attivare le iniziative del caso per rappresentare e risolvere, anche in sede regionale, alcuni aspetti che possono porre rimedio, anche parziale, ai tagli che le ultime finanziarie nazionali hanno apportato ai bilanci dei Comuni.