18/05/2009
Birmania: anche il sindacato e la Cisl si mobilitano contro la detenzione di Aung San Suu Ky.
BIRMANIA

Cisl: "Il Governo italiano si attivi per la liberazione di Aung San Suu Ky
"La CISL chiede al governo italiano di attivarsi con urgenza per l'immediata liberazione della leader birmana e degli altri detenuti politici tra cui molti sindacalisti". E' quanto si legge in una nota della Cisl sul processo che si apre oggi alla leader birmana Aung San Suu Ky. "La CISL condanna duramente questa ulteriore violazione dei diritti umani fondamentali nei confronti di una donna di straordinario coraggio, che rappresenta l'anima e la volontà di opposizione pacifica del popolo, delle lavoratrici e dei lavoratori birmani alla sanguinosa giunta militare. La CISL sollecita il governo a chiedere l'invio urgente da parte della UE, dell'ONU e dell'Asean di propri inviati speciali di alto livello e la convocazione urgente del Consiglio di Sicurezza ONU. Devono essere adottate idonee misure internazionali, tra cui l'embargo delle armi e la denuncia alla Corte Criminale Internazionale per crimini contro l'umanità.
Nella Sessione Speciale dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro del 6 giugno prossimo il governo italiano e la UE chiedano finalmente l'attuazione di misure urgenti tra le quali la denuncia della Birmania alla Corte Internazionale di Giustizia per il lavoro forzato, crimine praticato contro centinaia di migliaia di lavoratori e lavoratrici.
La CISL chiede infine all'Italia e, attraverso la Confederazione Europea dei Sindacati, alla UE, una verifica urgente dell'attuazione delle esistenti sanzioni economiche europee ed il loro ampliamento, includendo il settore finanziario e del gas. Le imprese italiane devono interrompere i rapporti economici e commerciali con la Birmania, per evitare che tali rapporti rafforzino la giunta militare. La CISL presenterà a breve l'elenco aggiornato delle imprese italiane che continuano a fare affari con la giunta e chiederà ai consumatori di evitare di acquistare tali prodotti".