COMUNICATO SEGRETERIA CONFEDERALE CISL
L’elaborazione da parte dell’ISAE del nuovo indicatore previsionale dell’inflazione IPCA depurato dai prezzi dei prodotti energetici importati, rappresenta il positivo completamento della riforma della contrattazione prevista dall’accordo del 22 gennaio 2009 e conferma quanto la Cisl ha sostenuto in questi mesi.
E’ prevista per il triennio 2009-2011 una crescita dell’inflazione del 5,6% e in quello 2010-2012 del 6%. Si tratta di valori superiori rispetto all’inflazione programmata fissata dal Governo nel DPEF del giugno 2008 rispettivamente dell’1% e dell’1,4%.
Si conferma che la depurazione dei beni energetici importati ha effetti modesti, che nell’arco del prossimo quadriennio 2009-2012 si compensano pur essendo di segno diverso, favorevole nel 2009 ( + 0,5 rispetto all’IPCA ), leggermente sfavorevoli negli altri anni. Complessivamente nel periodo 2009-2012 l’IPCA depurata e’ leggermente superiore all’IPCA (+0,1 ). Confrontando i dati con il passato si vede che se si fosse applicato negli anni scorsi l’indice IPCA al netto dei beni energetici importati la crescita sarebbe stata del tutto analoga all’indice Istat dei prezzi al consumo famiglie di operai e impiegati, con una crescita media annua del tutto uguale nel periodo 2000-2008 (+2,3%) .Nello stesso periodo 2000- 2008 la media annua dell’inflazione programmata, che era il riferimento per il rinnovo dei contratti, è stata dell’1,6%, ben al di sotto (0,7% in meno medio annuo) rispetto a quanto sarebbe stata l’inflazione calcolata con l’IPCA depurata.Il nuovo indicatore IPCA, pertanto lungi dal penalizzare le retribuzioni dei dipendenti permetteràal contrario una previsione molto più attendibile dell’inflazione attesa, rispetto al tasso di inflazione programmata, fissato dal Governo e costituirà un elemento di stabilità delle relazioni contrattuali condiviso dalle parti datoriali e sindacali, ponendo fine alla pratica dei rinvii e dei ritardi nel rinnovo dei contratti.Il completamento del percorso previsto dall’accordo del 22 gennaio con l’elaborazione del nuovo indicatore dell’inflazione prevista deve ora accelerare il rinnovo dei contratti di lavoro in tutti i settori, dando avvio da subito alle trattative dei contratti già scaduti o in scadenza.