11/06/2009
Per non dimenticare i morti della Saras: una testimonianza di un sindacalista della Femca.
PER NON DIMENTICARE I MORTI DELLA SARAS
(di Paolo Gaviano - Femca/Cisl Syndial).
Dopo il gravissimo incidente avvenuto alla Saras, voglio fare una riflessione affinché il sacrificio di quei poveri operai non vada nel dimenticatoio e si ricominci come se niente fosse accaduto.
Quello che si evince da questa vicenda è la mancanza di una cultura della sicurezza, la
mancanza dello Stato che non investe in sicurezza ma obbliga(sic) le aziende a fare formazione.
Le cifre parlano chiaro, circa tre (3) morti al giorno sul lavoro, molte centinaia di invalidi permanenti e feriti gravi con una spesa sociale enorme come una finanziaria.
Lo Stato, per arginare il fenomeno inasprisce le pene per chi non rispetta le leggi, ne vara delle nuove che complicano e rendono sempre più difficile organizzare il lavoro, con un ulteriore aumento dei costi di produzione e quindi un conseguente aumento del lavoro nero.
Una soluzione potrebbe essere quella di rendere obbligatorio lo studio della sicurezza a
partire dalle elementari, lo stato deve investire per preparare i giovani, lavoratori del futuro.
Quest'obbligo, attualmente, è compito delle aziende; le grandi aziende riescono a farlo, le piccole aziende, purtroppo, sono molto carenti (i morti casualmente fanno quasi sempre parte di una piccola azienda), poi c'è il fattore età che non fa pendere la bilancia per un pronto apprendimento.
I soldi si potrebbero reperire dai fondi degli aiuti alle imprese, le quali si troverebbero sul mercato già lavoratori con una cultura di base molto forte che le avvantaggerebbe (grandi o piccole che siano) nella formazione finale; in più si potrebbe risolvere il problema dei tagli nelle scuole inserendo i presunti esuberi, con una adeguata formazione, nell'educazione alla sicurezza.
A partire dalle scuole elementari, si potrebbe insegnare la prevenzione degli incidenti domestici, i pericoli della corrente elettrica, del gas, la prevenzione incendi, la sicurezza stradale, i videoterminali, ecc., in questo modo, ponendo a conoscenza i ragazzi dei pericoli più comuni a cui si può andare incontro si comincia ad educare ad eliminare il più possibile le più banali cause di incidenti e invalidità. La scelta di iniziare dalle elementari non è casuale perché si sa che i bambini imparano meglio dei grandi, io ricordo ancora le poesie delle elementari, mentre quasi non ricordo quelle delle superiori.
A partire dalle medie e fino alle superiori, renderei obbligatorio lo studio del testo unico sulla sicurezza, legge 81/2008, in modo da immettere sul mercato del lavoro persone già preparate e a conoscenza delle leggi e delle procedure di sicurezza.
Penso sia meglio non conoscere la capitale dell'Estonia o del Madagascar, ma affrontare con consapevolezza un pericolo che, se non valutato, potrebbe sfociare in tragedia.
Cagliari, 10 Giugno 2009
Paolo Gaviano
RESAF Femca Cisl
Syndial (ENI) Macchiareddu