Sale la protesta dell'intera Sardegna per le scelte fatte dall'ENI e dal Governo in merito alla chiusura dell'impianto del CRAKING a Porto Torres. Ma allo sciopero e alla manifestazione di venerdì 10 luglio prenderanno parte tutte le categorie e tutti i settori perché la crisi colpisce pesantemente l'intera Sardegna e anche il territorio cagliaritano. La Bridgestone ha messo in Cassa integrazione quasi tutti i 250 lavoratori; IDENIX ha licenziato tutti i 22 dipendenti; stenta a ripartire il bacino di carenaggio e la MOBY mette in mobiità i 10 lavoratori, mentre difficoltà saltano fuori all'ECOSERDIANA, con una richiesta di CIG in deroga. E nella città di Cagliari soffrono in tanti: dai lavoratori della formazione a quelli dell'AIAS, da quelli della case dì cura private a quelli delle pulizie alla Regione, per finire con i dipendenti dei raccomandatari marittimi. Mentre alcune aziende, come il call center ZURITEL, pensano bene di aggravare la situazione ricorrendo a licenziamenti quanto meno sospetti.
Insomma la crisi dilaga ed è necessario dara una risposta forte, corale che colpisca nel segno: il Governo, la Regione, il sistema delle aziende devono reagire perché non ci si può accontentare degli ammortizzatori sociali in deroga, ma bisogna rilanciare lo sviluppo e il lavoro. In questo senso il salvataggio delle imprese e gli investimenti nel settore industria sono assolutamente necessari, pena un regresso terribile che rischia di impoverire per sempre il tessuto sociale e umano della Provincia di Cagliari e della Sardegna. Si deve pretendere una politica industriale degna.