16/07/2009
Vertenza regionale: continua la mobilitazione con un blocco di due ore della statale 131
Prosegue la mobilitazione del sindacato unitario sardo per la vertenza regionale dell'industria.
Dopo la grande manifestazione regionale a Cagliari del 10 luglio, circa mille lavoratori, provenienti dall'intera Sardegna e da numerosi settori produttivi, hanno protestato per oltre due ore sulla Carlo Felice, con bandiere e striscioni. I partecipanti hanno gridato tutta la loro rabbia e hanno chiesto che l'ENI ritiri il provvedimento di chiusura dell'impianto di Porto Torres. Ma questa è solo la punta dell'iceberg della crisi che attanaglia l'intero sistema produttivo sardo in tutte le province (da Sassari a Nuoro, da Cagliari al Medio Campidano, al Sulcis Iglesiente), come ha detto al megafono il segretario della Cisl sarda Mario Medde.
La vertenza è regionale e si fermerà solo quando saranno ottenuti risultati concreti. Se sarà il caso, hanno detto all'unisono i segretari regionali confederali di CGIL CISL UIL, che hanno coordinato la manifestazione, la protesta si sposterà a Roma perché bisogna richiamare la responsabilità del Governo nazionale, proprietario dell'ENI. Grande attesa per l'incontro di domani tra il presidente della Giunta regionale Ugo Cappellacci e i ministri, mentre il 21 luglio si terrà il tavolo sulla chimica.
La vertenza deve diventare una battaglia del popolo sardo perchè si deve dire no allo smantellamento dell'intero apparato produttivo sardo che rischia di far regredire la nostra terra e far aumentare sottosviluppo, disoccupazione e povertà, già, purtroppo largamente diffusi nell'isola.
nota della Cisl di Cagliari