19/05/2005
Canoni di affitto concordati: il Sindaco promette di abbassare l'aliquota ICI, ma non mantiene. Intervento di SICET e CISL Cagliari
IL SINDACO DI CAGLIARI PRIMA PROMETTE POI RITRATTA SULL'ABBASSAMENTO DELL'ICI SULLE CASE AFFITTATE CON CANONI CONCORDATI.

Il Sicet e la Cisl, in un comunicato a firma congiunta (Giampaolo Carta e Fabrizio Carta), prendono posizione:

Promesse da marinaio, senza offesa per nessuno, della Giunta Comunale di Cagliari sulla questione dell’abbattimento dell’aliquota dell’ICI per i proprietari, che affittano tramite il contratto concordato, in base alla Legge 431/98.

Al momento della presentazione dell’accordo sui contratti concordati per la città di Cagliari, a fronte della richiesta fatta dalle organizzazioni sindacali degli inquilini e dalle associazioni della proprietà, per un’ulteriore diminuzione dell’aliquota ICI su detti contratti, il Sindaco esprimeva la piena disponibilità affinché, nel bilancio del 2005, venisse diminuita l’aliquota ( oggi parificata alla prima casa di abitazione) pur dichiarandosi contrario, per motivi di bilancio, all’azzeramento, come avvenuto in altri comuni italiani. Anche gli assessori competenti si dichiaravano favorevolmente rispetto ad una misura che può ridurre il fenomeno dell’affitto in nero, così diffuso in città.

Ebbene, siamo venuti in possesso del verbale della seduta di Giunta del 4 aprile scorso, nella quale, con la presenza plenaria dei componenti di Giunta, viene deliberato che le aliquote ICI per il 2005 non subiscono alcuna variazione, rispetto agli anni precedenti. In questo modo sono stati disattesi gli impegni, pur verbali, presi negli scorsi mesi.

Nel contempo la tensione abitativa, in città, aumenta e nulla viene fatto per una sua riduzione. La CISL e il SICET ritengono, invece, che l’abbattimento dell’aliquota dell’ICI, a favore dei proprietari che affittano con i canoni concordati, costituisca una misura utile a ridurre il fenomeno del nero. Si può ipotizzare che almeno mille alloggi di quei quattromila, ufficialmente sfitti nella città di Cagliari, sarebbero potuti rientrare nel mercato dell’affitto regolare, con benefici per tutti, a partire dagli inquilini, dando anche risposte a parte delle 2000 domande, giacenti presso l’assessorato al patrimonio.

Pertanto, il proprietario che affitta un’abitazione, utilizzando il contratto a canone concordato, paga l’aliquota ICI nella misura del 4,3 per mille, ma esclusivamente “nel caso di immobili concessi in locazione a titolo di abitazione principale”. Rimangono fuori, invece, tutte le case affittate, con canone concordato, ad uso degli studenti universitari. Ciò è grave, tenendo conto che sono migliaia, e che la gran parte viene affittata in nero, perpetuando in città un fenomeno vergognoso che vede obbligati i tanti studenti universitari ad accettare condizioni della locazione capestro e comunque non dichiarate al fisco. Senza che si faccia alcunché per ridurlo.

Ancora una volta, la Giunta comunale di Cagliari contraddice se stessa, perché la sua politica sulla casa, mirata a “ripopolare la città”, in realtà non utilizza appieno lo strumento a disposizione e non incentiva i proprietari a mettere la propria abitazione sul mercato dell’affitto, calmierando così gli elevatissimi prezzi degli affitti.