Programma regionale di sviluppo: confronto a Cagliari con sindacati, associazioni, enti locali.
Per la predisposizione del programma regionale di sviluppo, la Regione sarda e l’assessore alla programmazione on. Giorgio La Spisa hanno scelto un metodo di ascolto del territorio, organizzando otto incontri nelle province sarde e concludendo il tour de force a Cagliari al Palazzo Viceregio, il 31 luglio.
Un’introduzione del dott. Cadeddu, dirigente dell’assessorato, ha evidenziato gli aspetti più importanti dell’economia della provincia di Cagliari: dati già conosciuti, ma sui quali riflettere.
In particolare, il tasso di disoccupazione della provincia, nel 2008, si attesta sull’11,3%, lievemente inferiore al tasso regionale, ma molto distante da quello nazionale, mentre i tassi di crescita evidenziano il calo del settore edile. E’ da rilevare che questi ultimi dati risalgono al 2006 e quindi non tengono conto degli effetti della crisi economica degli ultimi mesi.
Il report ha individuato anche i tassi di occupazione e la composizione della forza lavoro: Ben l’80% è impiegato nei servizi, circa il 4% nell’agricoltura, il 16% nell’industria , dei quali l’8% nell’industria in senso stretto.
Sono stati poi messi in evidenza i dati relativi alla programmazione negoziata, alla predisposizione dei piani strategici (quello intercomunale, e quelli dei Comuni), ai PIT e agli accordi di programma.
L’assessore La Spisa ha precisato che il metodo della Regione è quello induttivo, cioè di non presentarsi con proposte preconfezionate, di andare nel territorio, ascoltare e poi fare le proposte, anche in progress. Gli elaborati verranno resi pubblici sul sito della Regione e vi sarà una sorta di forum a partire da settembre. Ha anche precisato che al centro di tutto non ci sono i dati materiali, le risorse, ma l’uomo, la persona con la sua individualità e con le sue capacità: solo da ciò può nascere l’imprenditore e può svilupparsi il progetto. Un’ipotesi suggestiva e ingegnosa, anche se probabilmente vuole nascondere la mancanza di risorse e le difficoltà con il Governo nazionale.
Si sono susseguiti gli interventi del Presidente della Provincia di Cagliari, Milia, che ha annunciato un ricorso al TAR avverso la Regione per le posizioni prese in merito al Consiglio delle autonomie locali, il Sindaco on. Emilio Floris che ha rilanciato l’idea di Cagliari città metropolitana, quello di Quartu che si è posto l’interrogativo di quale fine faranno gli accordi e gli impegni presi nella precedente consiliatura , numerosi esponenti di associazioni e sindaci di piccoli comuni, della Confindustria, diversi consiglieri regionali e parlamentari. Notata la presenza tra il pubblico del rettore Mistretta, silenzioso, ma attento ascoltatore, mentre era assente la Camera di Commercio.
Erano presenti anche le segreterie confederali CGIL CISL UIL (Marongiu, Carta, Mereu). E’ intervenuto il segretario della Cisl di Cagliari, Fabrizio Carta, che ha consegnato all’assessore un documento scritto, brevemente riassunto nei pochi minuti di intervento concessi.(vedasi allegato).
In sintesi, il sindacalista, preannunciando un ulteriore documento unitario da consegnare nelle prossime settimane, pur convivendo il metodo, ha auspicato che esso sia rispettato anche ai livelli provinciale e comunale: è stato un errore presentarsi all’incontro con la Regione, senza una preventiva concertazione tra sindacati, Confindustria, Provincia e Comuni. In ogni caso è necessario che Cagliari agisca come un’area metropolitana, pur in assenza del riconoscimento giuridico, perché i problemi si possono affrontare e risolvere solo in una logica di integrazione tra area vasta e zone interne.
La Cisl, nel sottolineare l’apporto molto basso del settore industria (eccettuata l’area petrolchimica) sia in termini di occupazione che di PIL, che di valore aggiunto, ha ribadito che la linea del sindacato (regionale e provinciale) è quella della difesa e del rilancio dell’industria: senza di essa, sia pure pulita e rispettosa dell’ambiente, non vi può essere sviluppo e distribuzione di ricchezza e non si può pensare di far migliorare le condizioni di vita di lavoratori e cittadini.
Occorre però puntare su un modello di sviluppo che non ripeta gli errori del passato e di un consumo a tutti i costi, ma che punti sui benefici dell’economia sociale.
Infine, riprendendo le affermazioni dell’assessore, il segretario generale ha detto che è importante puntare sulla cultura, sulla qualità della scuola, sull’università, taglieggiata dal Governo Nazionale, sulla ricerca e sulla formazione. Solo così si potranno far crescere le persone, altrimenti sarebbero parole vuote. Infine il segretario ha dichiarato la disponibilità alla partecipazione dell’intero sindacato confederale.
nota a cura Cisl Cagliari