COMUNICATO STAMPA
Le Segreterie Regionali di CGIL CISL UIL confederali esprimono la più grande preoccupazione per contenuti e modalità di un inizio di riforma sanitaria regionale che Giunta e maggioranza tentano di introdurre surrettiziamente nella legislazione sarda. Il sistema usato per rivoluzionare la sanità sarda è un emendamento al collegato alla Finanziaria 2009.
E’ forte l’impressione che si tratti ancora una volta di un colpo di mano usato dalla maggioranza di turno per disegnare una nuova mappa del potere nel grande feudo della sanità regionale. Sui citta-dini sardi, dunque, ricadranno gli effetti della lottizzazione politica e dello spoyl system che non potevano attendere i tempi di una vera razionalizzazione e riforma del sistema sanitario regionale.
Il sindacato confederale considera il problema della riorganizzazione del sistema sanitario in Sardegna argomento di così grande gravità, importanza e interesse collettivo da richiedere un’apposita sessione consiliare, preceduta da un dibattito politico e da iniziative di informazione e concertazione con le parti sociali.
Il sindacato chiede alle forze politiche di maggioranza e alla Giunta l’apertura di un tavolo concer-tativo dedicato esclusivamente alla riforma del settore socio-sanitario, anche alla luce dell’elaborazione in atto del Piano regionale di sviluppo, di cui le politiche socio sanitarie devono essere, per molti versi, parte integrante. Infatti, solo con il miglioramento delle condizioni materia-li e immateriali del vivere individuale e collettivo l’isola potrà dirsi coinvolta in un reale sviluppo.
La discussione Giunta – Sindacati su sanità e welfare in Sardegna dovrà avvenire a tavolo sgom-bro, senza paletti organizzativi e ideologici preventivamente creati con emendamenti bliz.
Solo a queste condizioni si potrà mettere mano positivamente ai punti fondamentali del sanitario- socio- assistenziale- nel quadro della rivisitazione strutturale della sanità sarda.
Le segreterie regionali Cgil-Cisl-Uil
Elisabetta Perrier- Oriana Putzolu – Rinaldo Mereu