06/08/2009
Crisi gruppo Batteta: intervento della FILCA/CISL
Sardegna. Vertenza gruppo Batteta, appello di sindacati e Api Sarda
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La Sardegna non può perdere un'impresa come il Gruppo Batteta, che opera nel settore delle costruzioni e conta oggi 207 dipendenti diretti, a cui si aggiungono altri 150 dell'indotto. È l'appello-allarme lanciato al termine di un incontro convocato presso l'Api Sarda, alla presenza del titolare, Paolo Batteta, e dei segretari territoriali di categoria di Cgil, Cisl e Uil.
"Le nostre committenti, come le imprese di tutti i comparti a livello regionale, nazionale e
internazionale, attraversano un periodo di grave crisi per cui stentano a far fronte ai pagamenti per i lavori da noi eseguiti e puntualmente consegnati - ha spiegato Paolo Batteta -. Tutto ciò sta generando gravi ripercussioni sulla liquidità delle nostre aziende ed in una situazione come questa, anzichè intervenire a supporto delle imprese, gli istituti di credito stringono i cordoni della borsa, applicano criteri ancora più restrittivi per gli affidamenti e tassi d'interesse schiaccianti. A questo, purtroppo, seguirà l'impossibilità di attuare nuovi investimenti e, quel che è peggio, di assicurare la conservazione dei posti di lavoro".
I rappresentanti sindacali, Gianni Abis della Filca-Cisl, Gianni Olla della Fenel-Uil, Chicco Cordeddu della Fillea-Cgil, hanno rilevato che "357 buste paga sono il reddito disponibile di un paese di 1.200 persone, un comune medio della Sardegna, rimarcando che l'isola non può permettersi di perdere un'altra impresa "che lavora da 40 anni e ha acquisito una capacità organizzativa e tecnologica non da tutti". È emersa l'esigenza di coinvolgere la Regione e soprattutto il Prefetto, in rappresentanza del Governo: "Insieme a loro occorre dialogare col sistema creditizio per trovare, in tempi stretti, le soluzioni ad uno stato di cose inaccettabile".