10/08/2009
Ferragosto, in ferie senza dimenticare.
Anche quest’anno, per molti di noi e di voi, sono arrivate le tanto desiderate ferie. Naturalmente si può parlare di ferie solo per chi un lavoro ce l’ha !! Purtroppo, in questo anno orribile, dal settembre del 2008 all’agosto del 2009, purtroppo la situazione socio economica e lavorativa della nostra provincia è peggiorata, in sintonia con quanto accaduto nel resto del mondo, dell’Italia e dell’intera Sardegna.
Un calo a picco della crescita del prodotto interno lordo, diminuito del 6% annuo, con conseguenti prezzi pesantissimi pagati specie dai lavoratori più deboli, ha caratterizzato questa stagione. Le donne, i giovani, i lavoratori a tempo determinato, i lavoratori somministrati, i collaboratori sono stati, spesso, i primi a pagare, con la non riconferma del loro contratto pur provvisorio.
Si registrano nella nostra Regione e nella nostra Provincia crisi drammatiche in tante fabbriche, anche storiche, nei settori chimico, agroalimentare, tessile, meccanico, edile: ci vorrebbe troppo spazio per ricordarle tutte. A queste drammaticità, si devono aggiungere i tanti licenziamenti anche nel settore terziario che, per Cagliari, rappresenta l’80% dell’occupazione. Il sindacato cagliaritano si è mobilitato, ha partecipato con grande generosità agli scioperi territoriali e a quello regionale, consapevole della situazione generale, ma altrettanto cosciente che si deve difendere l’industria, in tutta la Regione, perché solo da un apparato produttivo sano, rispettoso dell’ambiente e dei principi della sicurezza sul lavoro, può essere rilanciato lo sviluppo e l’occupazione. Ma abbiamo partecipato, quest’anno, anche alle tante marce contro la povertà, dalla manifestazione di Zuri a quelle della Maddalena. Abbiamo marciato da soli, quando era necessario, ma anche uniti, quando serviva, nonostante le tante questioni che ci separano dagli altri sindacati sulla riforma del modello contrattuale, sui rinnovi contrattuali, sull’atteggiamento nei confronti delle Giunte regionali, che non può cambiare a seconda del segno politico, ma solo nel giudizio sui provvedimenti concreti, sul modo stesso di fare sindacato.
Tanti lavoratori soffrono nella nostra provincia: il tasso di disoccupazione ha raggiunto e superato l’11%, i poveri relativi (quelli che vivono con meno di 970 euro al mese in una famiglia di due persone) superano il 23% della popolazione e quindi sono oltre centomila, scarse sono le risposte date ai problemi della non autosufficienza. I provvedimenti che la Giunta Regionale ha approvato sembrano più voler perpetuare l’assistenzialismo che dare opportunità per il futuro.
Pensiamo per un momento agli oltre 1300 lavoratori che, a Cagliari, sono stati inseriti nelle liste di coloro che “godono” degli ammortizzatori in deroga (cassa integrazione o mobilità). Non dimentichiamo che alcuni di loro, dopo due proroghe, percepiscono ben 400 euro mensili !! Come è possibile vivere con tali somme e garantire alla propria famiglia una vita decorosa ?
Insomma, ciò che ci attende a settembre, al rientro, non sarà tanto bello né facile.
Ci vorrà un impegno ancora maggiore di tutti noi perché si affrontino e si risolvano, almeno in parte, i problemi della disoccupazione, della povertà, dell’insufficienza dei redditi da lavoro e da pensione, degli anziani e dei non autosufficienti. Molta attenzione dovrà anche essere messa sulla possibile ripresa dell’andamento dell’inflazione, specie se ci sarà un rilancio produttivo.
Ma, se permettete, un pensiero particolare deve andare ai morti sul lavoro. Le statistiche ci dicono che i dati sugli incidenti sul lavoro mortali sono diminuiti, ma purtroppo in questo 2009 diversi sono stati gli infortuni mortali sul lavoro, non solo alla SARAS (ed il fatto è assurdo proprio perché accaduto in una fabbrica di livello mondiale, dove l’attenzione e gli investimenti per la sicurezza sono altissimi) ma anche quelli occorsi nelle piccole aziende o sulla strada che non fanno notizia, non fanno scandalo, ma fanno perire tanti lavoratori !!
Ecco, non ci stancheremo mai di dire che finché ci sarà un morto sul lavoro, sentiremo anche noi il peso della responsabilità, di non aver fatto abbastanza.
Ora tutti, o meglio quelli che possono, al mare, in montagna o nelle città d’arte o, semplicemente, a casa a riposare, senza dimenticare quanto accade intorno a noi e, soprattutto, che tanta gente, tanti lavoratori dei servizi pubblici e privati essenziali garantiscono per noi il diritto alla mobilità, alle cure, alla sanità, alla sicurezza. Un grazie a chi lavora anche in queste giornate assolate !!
Fabrizio Carta Cisl Cagliari.