La CISL, per bocca del suo segretario generale Raffaele Bonanni e con l'appoggio convinto di tutte le strutture, respinge con forza al mittente (in particolare la Lega) la proposta di reintrodurre in Italia le gabbie salariali.
Provvedimento assurdo, superato dal tempo e dalla reale situazione, e che produrrebbe ulteriori penalizzazioni nei confronti dei lavoratori del SUD. Già oggi i salari sono più bassi che al Nord, molte tariffe (vedi quelle dei RSU) sono più alte, la qualità dei servizi pubblici è nettamente inferiore e, secondo affermazioni fatte da rappresentanti della CONFINDUSTRIA in un convegno unitario sul Mezzogiorno dello scorso anno, il costo della vita in molte città del SUD è più alto che al NORD. Nelle prime dieci città per costo della vita, infatti, cinque sono del SUD. E'ben noto inoltre che il costo del denaro è più alto al SUD che al NORD. Infine il provvedimento lederebbe il principio della libera contrattazione
tra le parti sociali. Insomma la CISL, insieme a tutti gli altri sindacati, è contraria e questa posizione è abbondatemente suffragata dai fatti. Si ricordi, per esempio, cha la città di Cagliari, quando l'inflazione era elevata prima della recessione attuale, si è collocata, nei primissimi posti in Italia per il tasso di inflazione mensile e per l'escalation dei prezzi per circa un anno, consecutivamente.
In allegato un articolo del messaggero con intervista a Bonanni.