Le dimissioni di Dino Boffo, il direttore dell'Avvenire, il giornale della CEI (la conferenza episcopale italiana), costituiscono il pesante risultato di una odiosa campagna, orchestrata dal Giornale, quotidiano di proprietà del presidente del consiglio Silvio Berlusconi e diretto da poco tempo dal direttore Feltri, che, in realtà, al di là dell'obiettivo immediato, mira a intimorire la stampa. Insomma, "qualcuno" distribuendo a piene mani querele contro diversi giornali (di opposizione) o lanciando anatemi o campagne mediatiche contro alcuni giornalisti, vuole mettere in guardia la stampa: nessuno può dare giudizi sugli altri, perché nessuno ha le mani pulite!! Quindi è meglio che i giornali e la stampa si conformino a questo dettato !!
Non vogliamo entrare nel merito della questione, tuttavia, a nostro parere, occorre invece rafforzare il ruolo della stampa libera che deve poter invece fare più inchieste ed essere più attenta e responsabile rispetto a quanto accade in Italia, dando un'informazione libera e completa.
Troppo spesso, invece, si dà più spazio ai pettegolezzi, piuttosto che ai problemi reali che oggi affrontano i lavoratori ed i pensionati (caro vita, diminuzione del potere d'acquisto di pensioni e salari, disoccupazione crescente, con aumento esponenziale degli ammortizzatori sociali in deroga, degrado morale delle famiglie e del singolo, a fronte di una società che punta tutto sul consumismo e ...sulle veline.
Anche Conquiste del Lavoro interviene sull'episodio con l'articolo, uscito il 4 settembre, che riportiamo in formato PDF, a margine del nostro breve commento.
nota a cura della Cisl di Cagliari