In una lettera indirizzata ai dipendenti di Stream Italy, il General Manager della società Gabriele Masili comunica la cessazione dell'attività sul sito di Cagliari. La causa è data dalla decisione del cliente DELL di porre termine ad alcuni servizi erogati dal centro di Cagliari. La decisione inderogabile e derivante dalla riorganizzazione delle strategie commerciali di DELL, ha effetti negativi sui supporti SALES e CREDIT COLLECTION. I lavoratori coinvolti sono 60 e, secondo la comunicazione dell'azienda, il servizio sarà chiuso in due fasi: la prima a fine settembre, la seconda a fine gennaio 2010.
Sempre secondo la lettera, sarebbero state aperte trattative con la Rappresentanza sindacale, ma, al proposito, la FISASCAT CISL denuncia di non essere stata minimamente informata, mentre vi è un accordo unilaterale con la FILCAMS/CGIL che ipotizzerebbe soluzioni alternative: reintegro dei lavoratori in altri servizi su Cagliari, su Milano o altri siti all'estero, opportunità presso altre aziende, utilizzo ammortizzatori sociali. In realtà l'accordo firmato dalla CGIL parla solo di Cassa integrazione.
La FISASCAT, il sindacato competente per settore, che finora non è stato coinvolto nella trattativa, ha già tenuto un'assemblea con i lavoratori ed inviato all'azienda una lettera di richiesta incontro urgente.
Sono da rimarcare due aspetti:
Il primo che si stanno moltiplicando accordi di ta fatta, firmati dalla sola CGIL di categoria, con risultati non certo positivi per i lavoratori. E' avvenuto di recente in altre aziende, sia pure con modalità diverse (vedi Park Auto, Innova consulting). Le aziende dividono i lavoratori e dispiace che un sindacato importante cada in questa trappola.
La seconda considerazione è di carattere generale: spesso l'occupazione in questo settore, come in altri, sta diventando sempre più effimera ed esposta a decisioni transnazionali che incidono negativamente sul nostro territorio. Insomma, alla faccia di chi dice che la crisi è finita, un altra vertenza che prelude ad altre decine di licenziamenti o, al più, all'applicazione di ammortizzatori sociali, magari in deroga. Non è questo quel che ci vuole.
nota a cura della segreteria della Cisl di Cagliari.