COMUNICATO UNITARIO
Il rilancio dello sviluppo e dell’occupazione nella provincia di Cagliari passa anche attraverso una ripresa degli investimenti nelle grandi infrastrutture del cagliaritano, molte delle quali sono oggi ferme per ragioni burocratiche, pur essendo già cantierabili.
E’ questo il succo del ragionamento sviluppato nella riunione delle segreterie confederali CGIL CISL UIL provinciali e le Federazioni delle Costruzioni (FENEAL-FILCA-FILLEA), tenutasi il 10 settembre.
APPELLO
Il sindacato cagliaritano, preoccupato per l’aumento della disoccupazione (nel 2008 si è raggiunta la percentuale del 11,3%), dell’aumento dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali, anche in deroga, e del diffondersi sempre più ampio del fenomeno della povertà, lancia un appello alle Istituzioni pubbliche e alle forze imprenditoriali affinché si possano attuare in tempi brevi tutte quelle iniziative delle quali si parla da tempo e che, accanto all’emergenza, si traccino le linee per il completamento delle grandi infrastrutture, delle quali Cagliari e l’intera provincia hanno bisogno.
Non è un ragionamento solo campanilistico, perché le opere sono necessarie anche per l’intera Isola.
Il settore dell’edilizia, da sempre trainante, vede, secondo i dati della Cassa edile, una perdita di oltre mille posti di lavoro nell’ultimo semestre e ciò rappresenta un fatto negativo non solo per il settore, ma per l’intera economia cagliaritana.
C’è dunque un’emergenza che va affrontata accelerando la spesa, c’è l’esigenza di un programma di largo respiro che possa dotare la provincia di tutte le infrastrutture necessarie.
Si pensi al Campus universitario, al parco archeologico di Tuvixeddu, ancora all’impianto museale da costruire a Cagliari, alla pedonalizzazione del poetto, agli interventi sulla edilizia scolastica e altro ancora. Ma, naturalmente, è necessario che siano rispettati i tempi per il completamento della S.S. 195 e della 125, della metropolitana nell’area vasta di Cagliari o, ancora, realizzare i progetti dell’Ospedale Marino e del Nuovo Stadio.
Altrettanto necessario è il recupero urbanistico dei centri storici, a partire da quelli di Cagliari e Quartu, che, tra l’altro, consentirebbe di accrescere l’occupazione nel settore edile in modo consistente, anche dal punto di vista qualitativo. Da questo punto di vista è importante puntare su processi formativi che qualifichino la mano d’opera, fatta troppo spesso di operai comuni, anche con il rilancio della Scuola edile che oggi langue, perché priva di finanziamenti e di progetti.
Tutte queste opere non sono fini a se stesse ma sono funzionali all’idea di sviluppo che si vuole proporre per la provincia e per Cagliari, capitale nel Mediterraneo: non si può pensare ad uno sviluppo industriale o turistico se non si rende accettabile il traffico verso Sarroch e le zone turistiche della costa sud occidentale. E’ altrettanto impensabile proporre la città di Cagliari, oggi piena in molte parti di incompiute che ne deturpano la bellezza, al turismo crescente anche grazie all’arrivo delle navi crociera, se non si punta a renderla più vivibile e accogliente,
Infine è necessario dare un’ospitalità decente, con strutture adeguate, alle migliaia di universitari fuori sede che vivono in città, spesso abbandonati ad affittacamere in nero.
In questa logica, si è anche affrontato il problema del Piano Casa, ancora in discussione in Consiglio Regionale. Se l’obiettivo è il rilancio degli investimenti in tempi rapidi è necessario accelerare i tempi, sia pure introducendo quei correttivi che consentano un maggior controllo dell’ambiente e della sicurezza sul lavoro, tenendo conto del tipo di ricadute e d’interventi che produrrà.
Sarebbe altresì necessario prevedere un rilancio degli investimenti verso l’edilizia residenziale pubblica, specie in una stagione nella quale la disoccupazione, la diminuzione del valore reale delle pensioni e degli stipendi e la stessa precarietà incidono negativamente sulla condizione economica dei lavoratori e dei pensionati, determinando anche molti sfratti di famiglie in difficoltà.
E’ altresì opportuno che si presti la massima attenzione ai problemi del riassetto idrogeologico del territorio, spesso coinvolto da alluvioni o frane, mettendo in campo gli interventi preventivi ai fenomeni, purtroppo, ciclicamente vissuti. In questa logica, al territorio della diga di Monti Nieddu, al di là della necessità di realizzazione dell’opera, vanno garantiti interventi di messa in sicurezza in tempi brevi.
CGIL CISL UIL di Cagliari ritengono fondamentale un’iniziativa sinergica perché, attraverso un’azione comune, si possano dare risposte concrete non solo al settore dell’edilizia, ma alla difesa dei suoli e dell’ambiente, creando le condizioni per uno sviluppo sostenibile dell’intera comunità cagliaritana.
Per questo, nei prossimi giorni saranno messe in calendario iniziative di mobilitazione e di sensibilizzazione delle Istituzioni e delle forze imprenditoriali.