NOTA STAMPA CISL E ADICONSUM
I dati che emergono dalla ricerca effettuata dal Ministero dello Sviluppo Economico sui costi di cittadinanza e diffusi dalla stampa e che vedono la città di Cagliari come città più cara tra quelle metropolitane, confermano quanto la CISL e l’ADICONSUM sostengono da tempo.
E’ necessario un tavolo di confronto e la costituzione di un osservatorio dei prezzi e delle tariffe pubbliche, nella città ma anche nell’area metropolitana, che possa monitorare il fenomeno e intervenire rapidamente con interventi concreti. Di questo tavolo che dovrebbe essere coordinato dal Comune di Cagliari devono far parte, ognuno con la sua parte di responsabilità e di competenza, oltre i Comuni dell’area, la Provincia, la Camera di Commercio, le associazioni dei consumatori, i sindacati confederali e quelli dei pensionati, nonché, naturalmente, le associazioni dei commercianti e i rappresentanti dei supermercati.
E’ infatti intollerabile che Cagliari, che per lunghi mesi – lo ricordiamo – è stata ai vertici della classifica dell’aumento del costo della vita (calcolato dall’ISTAT), abbia un costo di cittadinanza superiore alla media, soprattutto a causa delle tariffe del GAS, della TARSU , dei servizi in genere.
Anche perché mentre aumenta il costo, si registra un forte aumento della disoccupazione e dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali in deroga che diminuiscono sensibilmente la capacità di spesa delle famiglie cagliaritane.
Inoltre è ben noto che, nella città di Cagliari, l’indice di vecchiaia (rapporto tra over 65 e under 14) è altissimo, superando il 220% mentre l’importo delle pensioni è diminuito in termini di potere d’acquisto di oltre il 30% negli ultimi 10 anni. Ciò significa che a soffrire maggiormente della situazione sono le fasce deboli e tra queste gli anziani, non coperti da aumenti delle pensioni e spesso non autosufficienti. Tanto è vero che la stessa statistica ci dice che, a Cagliari, la percentuale di incidenza del costo di cittadinanza sul reddito familiare è superiore alla media.
Sarebbe dunque colpevole da parte delle Istituzioni e della società civile trascurare il fenomeno o banalizzarlo, soprattutto a fronte della possibile, sia pur lontana, fine della recessione che può facilmente portare ad un nuovo e ancora maggiore incontrollato aumento dei prezzi.
La CISL e l’ADICONSUM dunque ripropongono, sperando di essere ascoltati, una ricetta che veda impegnati sullo stesso fronte quanti hanno a cuore le esigenze dei più deboli.