08/11/2009
I delegati FIM e UILM approvano l'accordo per il rinnovo del CCNL meccanici.
DOCUMENTO CONCLUSIVO ASSEMBLEA DELEGATI
FIM UILM 6 NOVEMBRE 2009


L’ Assemblea Nazionale dei Delegati FIM e UILM riunita a Bergamo il 6 novembre 2009 esprime il proprio consenso all’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale sottoscritta il 15 ottobre in relazione al percorso negoziale, ai tempi rapidi in cui si è svolto ed ai suoi esiti.

La legittimità dell’intesa è sostanziata dai suoi contenuti: nelle certezze di miglioramento che questi offrono sul piano economico e normativo, nella introduzione di strumenti aggiuntivi di tutela per i lavoratori.

La lettura distorta dei contenuti dell’accordo di numerosi documenti e volantini, prodotti da soggetti diversi dai firmatari, non riesce a nascondere i valori positivi in esso contenuti ed in particolare:

 la tutela reale del salario rispetto all’inflazione realisticamente prevedibile realizzata con una tempistica senza precedenti, senza trucchi nei calcoli, senza costi per i lavoratori, senza concessioni alle imprese;
 il rafforzamento della contrattazione di secondo livello finalizzata alla sua estensione anche nelle aziende prive di RSU;
 l’ istituzione del “fondo di solidarietà per il sostegno al reddito”: uno strumento nuovo per la categoria ed aggiuntivo a quanto esistente nel sistema di welfare dedicato alla tutela delle situazioni di maggiore difficoltà economica ;
 il miglioramento delle normative a disposizione delle lavoratrici e dei lavoratori con contratto a tempo determinato, di somministrazione e a part-time, per i quali in passato sono state predisposte numerose piattaforme rivendicative ma senza mai produrre risultati;
 la nuova e ravvivata attenzione ai temi della formazione e del diritto allo studio,. veri strumenti di miglioramento professionale e di promozione sociale;
 le misure a favore del miglioramento del processo di integrazione dei lavoratori migranti.

L’Assemblea Nazionale dei delegati FIM e UILM, inoltre, evidenzia che l’assenza di elementi di scambio di alcun genere di norme contrattuali vigenti rende questo accordo esclusivamente acquisitivo e da qualsiasi punto di vista inattaccabile.

I delegati di FIM e UILM considerano urgente l’avvio di un confronto tra le Organizzazioni Sindacali in materia di certificazione degli iscritti e della rappresentanza, di regole per la verifica del consenso e per la validazione degli accordi, mentre rifiutano l’idea, praticata ,




che la democrazia sia un’arma da brandire contro l’avversario del momento e per diffidare le imprese dall’applicazione degli accordi.

I delegati di Fim e Uilm auspicano regole democratiche che consentano la partecipazione di tutti i lavoratori metalmeccanici, considerando che il Principio “una testa, un voto” debba vedere i lavoratori occupati in azienda senza presenza sindacale per lo meno sullo stesso piano di quelli occupati in aziende sindacalizzate.
In attesa di tali regole, i delegati di Fim e Uilm guardano con favore alla consultazione degli iscritti come strumento di affermazione della scelta libera dei lavoratori di associarsi e, quindi, di consentire l’esistenza del sindacato e la possibilità che esprima una rappresentanza organizzata.

La volontà dichiarata da chi non partecipa alle trattative e non conclude i contratti di rendere l’ accordo per il rinnovo del CCNL inapplicabile è ingiustificabile e contro gli interessi dei lavoratori, a maggior ragione se a tale decisione non si uniscono precise proposte e tangibili risultati di azioni contrattuali alternative.

Per le stesse ragioni sono incomprensibili le proclamazioni di scioperi esclusivamente contro il rinnovo del contratto, le mobilitazioni finalizzate a denigrare l’accordo e l’attività di pubblica disinformazione.

La grave crisi finanziaria ed economica, che perdura da oltre un anno richiederebbe invece al sindacato capillare e forte presenza nei luoghi di lavoro, con la conseguente capacità di intervento al fine di preservare l’occupazione e il tessuto industriale e offrire sostegno al reddito dei lavoratori investiti dalla crisi, utilizzando .tutti gli ammortizzatori sociali, ordinari e straordinari.

La disdetta unilaterale del patto di solidarietà sottoscritto nel 1993 da FIM FIOM UILM Nazionali per la costituzione ed il funzionamento delle RSU è l’ennesimo atto di prevaricazione e di egemonia di chi non si rassegna alla sterilità della propria linea politica.
Le RSU di Fim e Uilm non hanno paura a misurare il loro consenso presso i lavoratori, forti della capacità di tutela che sanno esprimere nelle aziende, in particolare in questa fase di crisi, e dei risultati positivi del rinnovo del contratto nazionale.

Le Rsu di Fim e Uilm si impegnano a divulgare i contenuti del contratto nazionale tra i lavoratori, favorendone la partecipazione e il confronto, anche su posizioni diverse, in un quadro di civiltà e in un ambiente che favorisca la comprensione reciproca. ma non verranno tollerati comportamenti rissosi e provocazioni alle persone e alle organizzazioni.
Le Rsu di Fim e Uilm credono e professano una democrazia che è frutto di un percorso e non di un singolo atto: un percorso fatto di informazione, discussione, confronto, valutazione.

L'Assemblea Nazionale dei delegati FIM e UILM ritiene ora necessario rivolgere l'attenzione agli altri contratti che la categoria gestisce.
Cioè il CCNL delle cooperative metalmeccaniche, per il quale previsto un primo incontro per i primi di dicembre, il CCNL dei dipendenti delle imprese artigiane, per il quale entro novembre Fim e Uilm invieranno le richieste, il contratto dell'industria orafa e argentiera scaduto anche nella parte normativa il 31 ottobre 2009, ma soprattutto, per considerazioni






politiche e per il numero dei lavoratori coinvolti, il CCNL Unionmeccanica Confapi che scadrà il 31 gennaio 2010.
L'Assemblea Nazionale dei delegati FIM e UILM solecita quindi l'avvio di confronti costruttivi, per garantire a tutti i metalmeccanici un buon contratto.

Infine, l'Assemblea Nazionale dei delegati FIM e UILM, visto il peso del fisco sulle buste paga dei lavoratori, chiede interventi strutturali, anche graduali nel tempo, che diano una risposta tangibile e concreta ai lavoratori dipendenti e ai lavoratori dell'industria metalmeccanica.
Per questo non esclude in assenza di risposte da parte del Governo, già con la “finanziaria” oggi in discussione, di chiedere alle Confederazioni di proclamare iniziative di mobilitazione.



Bergamo, 6 novembre 2009