Non accenna a placarsi la crisi occupazionale del cagliaritano. Ora è la volta della INPREDIL, azienda che produce laterizi di qualità, a voler chiudere. I lavoratori, già messi in cassa integrazione straordinaria per 12 mesi fino a marzo 2010, ora sono oggetto di una procedura di mobilità con l'azienda che vuole rendere effettiva già nei prossimi giorni, chiudendo gli impianti e licenziando i dipendenti.
Nell'incontro sindacale, l'INPREDIL ha giustificato tale gravissimo provvedimento con l'assenza delle condizioni per continuare un'attività che conosce la crisi del settore edile. A parere dell'azienda è il costo del lavoro ad incidere in maniera pesante (40%), mentre sono stati accumulati debiti per diversi milioni di euro.
Immediata la reazione della CISL e della CGIL confederali e di categoria. E' stato proclamato lo stato di agitazione e sono state inviate delle richieste di incontro sia all'assessore regionale all'industria che a quello al lavoro.
L'obiettivo è quello di scongiurare i licenziamenti ed evitare che chiuda una fabbrica che è sempre stata produttiva sul mercato.
Se così non fosse, sarebbe il dramma sociale per 60 famiglie in un momento nel quale non si intravvedono alternative concrete.