20/12/2009
La Cisl di Cagliari in prima fila, nell'assistenza degli immigrati, in coerenza con le politiche per l'estensione del diritto di cittadinanza.
Per numero di pratiche postalizzate per la concessione dei permessi di soggiorno il patronato INAS/CISL di Cagliari e della Sardegna si colloca al primo posto nell'isola per il periodo 1/12/2006 - 16/11/2009.
Infatti, in Sardegna, su 9267 pratiche prese in considerazione, ben 5910 sono state elaborate dal patronato della Cisl con una percentuale del 63,8% contro il 13,8% della ACLI, il 13,2% dell'INCA/CGIL e il 9,2% dell'ITAL/UIL.
Ancora migliore il risultato dell'attività svolta nella provincia di Cagliari e del Medio Campidano, nelle quali l'INAS/CISL ha elaborato 3408 pratiche su un totale di 5100, con una percentuale del 66,8% contro il 17,2% delle ACLI, il 13,3% dell'ITAL, il 2,7% dell'INCA.
La percentuale di pratiche lavorate, raggiunta dall'INAS di Cagliari, inserisce la struttura cagliaritana nelle prime 5 posizioni tra le province a livello nazionale.
A tutto ciò si devono aggiungere le altre pratiche di assistenza predisposte dalla Cisl e la funzionalità presso la sede della Cisl di Cagliari di uno sportello informatico destinato all'apprendimento delle tecniche di base e all'utilizzo di un internet point, riservato alla fasce deboli e che, negli ultimi tre anni, ha visto la frequenza di centinaia di immigrati e di rifugiati politici di diverse nazionalità.
Questi dati rappresentano la testimonianza dell'impegno delle strutture della Cisl, dell'INAS e dell'ANOLF per l'accoglienza e l'assistenza agli immigrati, in sintonia con le politiche portate avanti dalla CISL confederale, da tempo impegnata in una forte battaglia per l'integrazione e per il riconoscimento dei diritti di cittadinanza agli immigrati. Dopo una manifestazioone per l'integrazione, organizzata dalla nelle settimane scorse, la Cisl sarà nuovamente in piazza il prossimo 22 dicembre a Roma con un sit in di fronte a Montecitorio. Obiettivo è quello di modificare le proposte di legge per il riconoscimento dei diritti di cittadinanza perché non tengono conto dei diritti di bambini e ragazzi (in pratica le seconde generazioni) non riconoscendo lo IUS SOLI. A parere della Cisl occorre tenere in considerazione queste legittime aspettative anche per creare un clima di fiducia e di integrazione. Il Parlamento ne deve tenere conto.
nota a cura della Cisl di Cagliari