08/06/2005
VITROCISET: Firmato un accordo di cassa integrazione straordinaria per un anno presso la Direzione provinciale del lavoro. Scongiurata la mobilità e i licenziamenti
La FSM ( Giancarlo Sanna e Marco Angioni, Salvatore Carta per la RSU) e la FIOM hanno firmato, nei giorni scorsi, un verbale d’accordo all’Ufficio provinciale del lavoro, relativo alla nota vertenza VITROCISET.

Come si ricorderà, l’azienda, infatti, in relazione alla mancata conferma dell’affidamento dei lavori relativi all’ottava e nona batteria SPADA, aveva individuato un vuoto lavoro per circa 40 lavoratori, prevedendone la messa in mobilità, a partire dal prossimo mese di giugno. Aveva inoltre dichiarato di voler utilizzare la forza residua in altri contratti a Capo San Lorenzo.

Fatto grave perché preludio ad una chiusura dello stabilimento di Macchiareddu, con evidenti contraccolpi negativi per l’economia del cagliaritano, che vede cessare l’attività dell’ennesima fabbrica, per giunta stavolta ad alta tecnologia.
Numerose, in questi mesi, le battaglie portate avanti dal sindacato con scioperi e iniziative di sensibilizzazione nei confronti del Ministero della Difesa e della regione Sarda. Le proposte di diversificazione dell’attività, avanzate dalla FSM, non hanno trovato riscontro e non era stato trovato un accordo in sede sindacale. Quasi allo scadere dei trenta giorni previsti per la conciliazione in sede di Ufficio provinciale del lavoro, è stato trovato un accordo che evita la mobilità e prevede la cassa integrazione straordinaria

L’attività verrà quindi concentrata a Capo San Lorenzo e per il territorio ciò costituisce la perdita di un’unità produttiva importante, nonostante tutti i tentativi fatti verso il Ministero della Difesa, la Regione e l’azienda stessa. Dal lato lavoratori, si sono evitati licenziamenti traumatici e l’applicazione della cassa integrazione appare meno dolorosa, anche perché nella sua vigenza, si cercheranno altre soluzioni.

Sintesi dell’accordo:

A fronte della decisione di concentrazione produttiva presso l’unico sito di Capo San Lorenzo delle attuali 75 unità in forza presso lo stabilimento di Macchiareddu, 33 unità saranno trasferite con gradualità presso San Lorenzo a decorrere dal prossimo mese di giugno, in relazione al completamento dei lavori di adeguamento e sistemazione del sito.

La Vitrociset chiederà di essere ammessa al trattamento di cassa integrazione guadagni straordinaria, per cessazione dell’attività a Machiareddu, a zero ore per un periodo di dodici mesi a partire dal 6 giugno 2005, per un numero massimo di 42 lavoratori.

Si è congiuntamente concordato che i criteri per l’individuazione dei lavoratori sono improntati sulla base delle esigenze tecniche organizzative e produttive connesse alla cessazione dell’attività presso lo stabilimento di Macchiareddu. Non si darà corso alla rotazione del personale in CIGS.

Durante il periodo di CIGS, la gestione delle eccedenze avverrà attraverso l’utilizzo dei seguenti strumenti:
mobilità di accompagnamento alla pensione nonché tesa a favorire la ricollocazione di lavoratori presso aziende terze.
Assorbimento di lavoratori per le esigenze che si realizzeranno, nell’arco di vigenza della CIGS, in funzione della concentrazione produttiva presso il sito di Capo San Lorenzo e presso le unità produttive aziendali della Sardegna. La scelta dei lavoratori avverrà sulla base della corrispondenza tra esigenze tecniche ed organizzative le caratteristiche di professionalità e di titolo di studio dei lavoratori oggetto di possibili ricollocazioni.
Facilitare eventuali forme di lavoro autonomo anche attraverso la costituzione di cooperative.

Le parti concordano che i lavoratori eccedenti saranno posti in mobilità sulla base dell’attuale procedura, entro il periodo di utilizzo della CIGS.

L’azienda anticiperà al personale sospeso quanto di competenza previsto dall’ente previdenziale.

Sono previste verifiche a cadenza trimestrale o su richiesta delle parti.. Il primo incontro entro il 30 giugno, mentre è già previsto un incontro all’assessorato al lavoro il 7 giugno.

Vi è l’impegno comune di OO.SS. e azienda per far approvare da parte delle autorità competenti l’istanza della CIGS per cessazione dell’attività.