NOTA STAMPA DI FABRIZIO CARTA SEGRETARIO GENERALE CISL CAGLIARI
I dati pubblicati, come ogni anno, dal Sole 24 Ore sulla vivibilità delle province italiane nel 2009 collocano quella di Cagliari al 70° posto, una posizione di appena tre punti migliore di quella dell’anno scorso.
Questa classifica è il risultato di una serie di fattori e di indicatori. Ebbene l’unica graduatoria nella quale la provincia di Cagliari eccelle (1° posto) è quella relativa (citiamo testualmente) “indice di percezione del miglioramento della qualità della vita rispetto a 2-3 anni fa”. Se si tiene conto che lo stesso Sole 24 Ore, nel suo commento, ammonisce che è più facile per le province meno benestanti essere ai primi posti in questo settore, in quanto hanno margini di crescita maggiori, ci sembra troppo poco per cantare vittoria e affermare, come avvenuto all’unisono da parte di diversi politici e Istituzioni, che tutto va bene a Cagliari e hinterland.
Scorrendo le classifiche Cagliari è 60° nel settore Affari e Lavoro, 89° nel settore popolazione, 92° nel settore ambiente e salute, 76° per il tenore di vita. Appena meglio vanno le cose per il tempo libero (55°) e 16° per ordine pubblico.
Su questi dati, bisogna fare salti di gioia, dire che tutto va bene e affermare che a Cagliari e provincia le Istituzioni stanno lavorando bene ?
A nostro parere, saremo anche felici, ma siamo anche disoccupati, specie tra i giovani e gli over 50, poveri assoluti e relativi, grandi fruitori della cassa integrazione e della mobilità in deroga, come dimostrato da recenti analisi, già rese pubbliche.
In realtà Cagliari e la sua provincia soffrono come e forse più delle altre province sarde, come illustrato nella recente assemblea unitaria, tenuta a Cagliari il 17 novembre scorso.
Un tasso di disoccupazione che nel 2009 supera sicuramente il dato, già pessimo del 2008 (11,3%) e si attesta ad oltre il 12%, un tasso di povertà relativo molto elevato nell’intera area, circa 4000 lavoratori ammessi alla concessione della CIG e mobilità in deroga.
Di questa situazione drammatica sono testimonianza le crisi di tante aziende del settore industriale, basti pensare all’INPREDIL, senza voler ricordare l’UNILEVER, o ai tanti call center che denunciano esuberi di personale, o, alla crisi del porto storico di Cagliari, o ancora, ai licenziamenti quasi invisibili vissuti da tanti lavoratori del terziario o di piccole aziende che non fanno notizia, come quelli delle grandi , ma non per questo sono meno drammatici.
Alla percezione della felicità, peraltro relativa, piuttosto impalpabile e misurata chissà come, fa riscontro la realtà di tutti giorni: per verificare basta andare alle mense del povero, ma anche in qualunque sede sindacale, per vedere un’umanità dolente e, a volte, priva di prospettive.
Certo, esiste la possibilità di risollevarsi, di rilanciare sviluppo e occupazione ma solo se ci si impegna tutti insieme, Istituzioni e forze politiche e sociali, affrontando i temi che interessano i lavoratori e i pensionati: la creazione di un sistema di ammortizzatori sociali universale, la garanzia di risorse aggiuntive per la non autosufficienza, la tutela del potere d’acquisto delle pensioni, il consolidamento e la messa in rete della misure a contrasto delle povertà, a partire dalle garanzie per le persone indebitate, politiche per il rispetto dell’ambiente e il risparmio energetico, un sistema di tassazione locale che tenga conto dei bisogni delle fasce deboli.
Forse allora, saremo non solo felici di essere poveri e disoccupati, ma soddisfatti di aver realizzato misure concrete per i cittadini, a partire dai lavoratori e dai pensionati.
Cagliari 22/12/2009
Il Segretario Generale
Fabrizio Carta