30/12/2009
Il 2009 se ne va: anno difficile e importante. Il commento e i programmi della Cisl di Cagliari.
Il 2009 se ne va: un breve commento e i programmi della Cisl di Cagliari.


Il 30 dicembre alle ore 11,00, presso la sala riunioni della Cisl di Cagliari, si terrà il tradizionale scambio di auguri per la fine dell'anno.

Il 2009, non è un rituale dirlo, è stato un anno importante e difficile per la Cisl e per i lavoratori.

Importante perché l'organizzazione è stata impegnata, per diversi mesi, nel rinnovo delle cariche sindacali, a tutti i livelli, e nella celebrazione dei Congressi, appassionati ma sempre corretti, che hanno portato alla selezione della classe dirigente, in alcuni casi nuova, in altri confermata. Il 2009 ha visto nascere anche da una costola della Ust di Cagliari, il sindacato territoriale del Medio Campidano: una scelta fortemente voluta, innanzitutto dalla segreteria di Cagliari, ma anche da quella regionale.

Tutto ciò ha comportato problemi di natura organizzativa sia per la vecchia struttura (che è dimagrita, oltre ottomila sono gli iscritti passati al Medio Campidano), e per quella nuova. La Cisl di Cagliari si augura che il Medio Campidano cresca e che il suo ruolo politico sindacale si affermi in un territorio nel quale comunque non si partiva da zero, né dal lato numerico e organizzativo né da quello politico.

La Cisl di Cagliari riparte, con entusiasmo, con alcuni aggiustamenti anche organizzativi i cui risultati si potranno vedere nei prossimi mesi. In particolare, c'è l'intendimento di essere più presenti nelle aziende e nel territorio a partire dalle zone periferiche (Teulada, Sarcidano, Sarroch, Muravera, Trexenta). Si punta anche ad un rapporto più stretto con le Federazioni di categoria con le quali, a partire dalla FNP e dalla FPS, si stanno costruendo momenti di iniziativa comune. Infine, vi è l'obiettivo di rendere i servizi più collegati tra loro e con gli utenti e migliorare la qualità degli interventi del CAF, dell'INAS, dei servizi a favore delle fasce deboli (orientamento al lavoro, immigrazione etc.).

Ma è stato anche un anno difficilissimo per la situazione socio economica vissuta dalla nazione, dalla Sardegna, dalla nostra provincia. Il sindacato, anche in questi giorni di festa, sta cercando di focalizzare l'attenzione dell'opinione pubblica sulle difficoltà dei lavoratori, dei pensionati, dei disoccupati. La crisi, purtroppo, non pare cessare ed anzi molti effetti negativi del 2009 si stanno trascinando nel 2010. Dire che la disoccupazione è aumentata tra i giovani e tra gli over 50, che la povertà relativa colpisce il 20% delle famiglie, che l'utilizzo della mobilità e della cassa integrazione in deroga sono aumentate esponenzialmente a Cagliari e nella provincia o, ancora, che le crisi aziendali sono numerose ( INPREDIL, Call center, piccole aziende) non significa essere catastrofisti - come detto da qualcuno - ma prendere coscienza della realtà e da lì partire per proporre le ricette per una rinascita della Sardegna e del territorio. Cagliari ha le potenzialità per rilanciare sviluppo e occupazione, ponendosi in rapporto con le altre province sarde. Cagliari può essere volano di sviluppo per l'intera Isola, se si sviluppano quelle direttrici evidenziate nel corso dell'assemblea provinciale unitaria del 17 novembre scorso:

- La qualificazione della zona industriale di Sarroch e di Macchiareddu, il rilancio dell'edilizia nel rispetto dell'ambiente, ma con la realizzazione delle infrastrutture in sospeso da anni.
- La valorizzazione del sistema turistico ricettivo e dei beni culturali ( a partire dal Teatro Lirico) e dei servizi collegandovi porto storico (che langue) e aeroporto (che sembra volare !!!).
- La creazione di una piattaforma logistica a ridosso del porto canale che crei un forte indotto, con collegamenti con il resto della Sardegna e con l'applicazione dei principi delle autostrade del mare.
- La difesa e l'incremento degli investimenti nell'Università, nella Scuola e nella Ricerca perché solo valorizzando le persone e i giovani la società può realmente progredire.
- La costruzione di un sistema equilibrato di ammortizzatori sociali, fondato su intervento pubblico e sul sistema degli enti bilaterali, con processi di formazione e di reinserimento lavorativo di qualità, anche attraverso il ruolo e la conferma di un sistema integrato (pubblico - privato) di servizi per l'impiego.
- Una riqualificazione dei servizi socio sanitari per rispondere alle esigenze della popolazione per quanto attiene alla cura della persona e alla non autosufficienza.
- Una difesa del potere d'acquisto di pensioni e salari attraverso la contrattazione del secondo livello di contrattazione, non solo per i lavoratori ma anche per i pensionati, con l'apertura di tavoli di confronto con gli enti locali per le tariffe e la tassazione locale.
- La lotta contro le discriminazioni nei confronti degli immigrati perché è necessario creare una società basata sull'integrazione e sull'accoglienza.

Tutto ciò richiede, come sempre, una forte presenza del sindacato. Momenti facili non ne abbiamo mai visto e si tratta di svolgere appieno il nostro ruolo con passione e sacrificio, cominciando dalle manifestazioni regionali già messe in cantiere per i prossimi mesi.

BUON ANNO !!!