05/01/2010
Dalla conferenza stampa CGIL CISL UIL di Cagliari emerge gravità della crisi ma anche potenzialità di sviluppo.
La tradizionale conferenza stampa che CGIL CISL UIL di Cagliari tengono tutti gli anni (quest'anno per rotazione si è tenuta alla sede della CGIL), è stata l'occasione per fare un bilancio dell'anno trascorso, mettere in evidenza i dati oggettivi della crisi in atto, ma anche quella di identificare le occasioni di sviluppo presenti nel territorio.
E' stata presentata una relazione unitaria ed è stata consegnata alla stampa e agli intervenuti una cartella piena di dati (su questo sito sezione documenti Cisl).
Dopo l'introduzione del segretario della camera del lavoro (Nicola Marongiu e l'intervento di Terenzio Calledda segretario della UIL), il segretario della Cisl di Cagliari Fabrizio Carta, rispondendo alle domande dei giornalisti ed integrando la relazione, ha sottolineato come la crisi colpisca duramente anche la provincia di Cagliari e ciò è attestato non solo dagli indici di disoccupazione e dell'aumento esponenziale del ricorso alla cassa integrazione, ma anche dall'utilizzo degli ammortizzatori in deroga (quasi il 40% del totale degli interessati appartiene al territorio di Cagliari), dall'aumento delle disuguaglianze e della povertà relativa, particolarmente grave nell'area metropolitana. Ma vi è anche il rischio che le nuove zone franche urbane di Cagliari Sant'Elia e di Quartu, ormai alla partenza, siano svuotate dai recenti provvedimenti del Governo che ha ridotto gli sgravi per le nuove imprese, limitandoli all'ICI e ai contributi previdenziali. Allo stesso tempo appaiono insufficienti le risorse messe a disposizione dalla Regione per la non autosufficienza e per i piani personalizzati ex legge 162/98. A fronte delle domande, la regione prevede una riduzione dell'importo per ogni progetto. Ciò rischia di danneggiare soprattutto gli anziani, essendo il taglio in cifra fissa e non proporzionale e non potendo gli anziani fruire di un importo superiore ai 5000 €. Tanto più a Cagliari città nella quale l'indice di vecchiaia raggiunge il 200%.
Inoltre la provincia di Cagliari, nella statistica della qualità della vita presentata dal Sole 24 ore, ricopre le posizioni di rincalzo (70° posto nella graduatoria generale delle province, ma ancora peggio per salute e ambiente e 76 per il tenore della vita).
Ci sono però le potenzialità da mettere in campo in un'ottica non solo provinciale ma regionale per cercare di recuperare il terreno perduto.
Il porto storico e quello container con la piattaforma logistica, l'Università, le zona industriali di Sarroch e Macchiareddu, alcuni presidi sanitari di eccellenza possono fungere da volano di sviluppo e di rilancio dell'occupazione e della qualità dei servizi sociali.
Infine, il sindacato vuole uno sviluppo integrato con il problema sicurezza perché le morti sul lavoro non possono essere dimenticate e devono costituire un monito per agire nel campo delle prevenzione. Non si possono sacrificare sull'altare dei ribassi degli appalti, la dignità e la qualità del lavoro.
nota a cura Cisl Cagliari