Il Giorno della Memoria, il 27 gennaio di ogni anno, si ricordano le vittime della barbarie nazista. Qulacuno, nel mondo, assurdamente, nega l'esistenza dell'olocausto, ma noi non possiamo dimenticare perché ciò che è accaduto potrebbe ripetersi. La cosa migliore, come riflessione al di là dei discorsi delle autorità, è trascrivere, anche quest'anno, i versi scritti da Primo Levi deportato salvatosi miracolosamente, dopo sofferenze indicibili.
SE QUESTO E' UN UOMO
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case;
Voi che trovate tornando la sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce la pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì e per un no
Considerate se questa è una donna
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno:
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole:
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli:
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri cari torcano il viso da voi.
Primo Levi