In preparazione dello sciopero regionale del 5 febbraio, si sono svolte due assemblee importanti. Venerdì alla riunione del settore commercio hanno partecipato oltre duecento delegati, alla presenza delle segreterie confederali al completo (per la Cisl Giuseppe Atzori della FISASCAT, per la segreteria confederale Fabrizio Carta e Mimmo Contu). Molta attenzione alle problematiche generali ed una sottolineatura da parte dei sindacalisti della specificità e importanza di un settore che rappresenta una grande fetta dei lavoratori cagliaritani. Un settore spesso caratterizzato da licenziamenti specie nelle piccole aziende e dalla mancanza del diritto agli ammortizzatori sociali. Tutto ciò determina in questo segmento produttivo situazioni di inceretzza e precarietà nella condizione dei lavoratori. E' emersa adesione alle ragioni dello sciopero e si è espressa anche forte contrarietà alla legge recentemente approvata dal consiglio regionale che liberalizza in modo selvaggio le aperture degli esercizi commerciali nelle più importanti festività civili e religiose.
Nell'assemblea dell'area di Sarroch c'è stato pienone di meccanici, chimici, edili e dipendenti delle pulizie industriali. Circa 600 i lavoratori presenti all'assemblea, aperta dalla relazione introduttiva della Cisl. Il segretario confederale Fabrizio Carta, insieme al collega Mimmo Contu, ha affermato l'assoluta necessità dello sciopero e della manifestazione di venerdì. A fronte di una crisi generalizzata che vede oltre 350000 sardi sotto la soglia della povertà (100000 provincia di Cagliari), il 12,5% di disoccupazione e gli oltre 12000 lavoratori in mobilità o CIG in deroga (4500 a Cagliari), sarebbe impensabile non reagire. La difesa del tessuto produttivo della Sardegna e del cagliaritano, la continuità territoriale, la valorizzazione del porto di Cagliari ed il completamento delle infrastrutture (prima la S.S. 195) rappresentano tasselli importanti per il rilancio dello sviluppo e dell'occupazione in Sardegna e a Cagliari. Bisogna intervenire a tutto campo su Europa, Governo e Regione Sarda. E' altrettanto importante che si incalzi la Regione Sarda per la predisposizione del presidio sanitario nell'area di sarrich (promessa da tempo ma sempre rinviata) e che si perseguano politiche adeguate per la sicurezza sul lavoro. Molta attenzione e sensibilità si è manifestata per il problema della difesa del tessuto produttivo della Sardegna e Cagliari parteciperà non solo e non tanto per solidarietà con le altre vertenza (ALCOA in testa) ma anche per tutelare i propri interessi. Non c'è convenienza per nessuno, agire nella desertificazione industriale e senza industria di qualità non si potrà creare ricchezza è stato detto nei diversi interevnti e nella conclusione del segretario della CGIL Nicola Marongiu. Dunque c'è molta attesa per lo sciopero, sia pure nella consepevolezza che ci sarà da lavorare anche nel seguito. Si è parlato anche dell'incontro con la CONFINDUSTRIA del prossimo 3 febbraio, determinante per rivedere i criteri con i quali sono affidati gli appalti: il criterio del massimo ribasso non garantisce né l'occupazione né la qualità del lavoro né la sicurezza. Di ciò deve farsi carico il sistema delle imprese, SARAS in testa e su questo il sindacato cagliaritano intende impegnarsi con continuità.
nota a cura della Cisl di Cagliari.