19/02/2010
Stravolte dalla Giunta Regionale le regole per la ricostituzione del CREL.
La composizione del CREL (Il consiglio regionale dell'economia e del lavoro), l'equivalente del CNEL, a livello regionale, è stato ricostituito, dopo un silenzio di quasi un anno, da un decreto della Giunta Regionale. Alla lettura dei nominativi e soprattutto della loro provenienza, c'è stata una levata di scudi di CGIL CISL UIL regionali. Infatti risultano assolutamente stravolti i criteri stabiliti dalla legge per quanto riguarda i componenti di provenienza sindacale. Sono dieci i componenti di espressione sindacale e la Giunta, violando il principio dell'attribuzione dei posti ai sindacati maggiormente rappresentativi, ha assegnato solo 4 posti su dieci alle confederazioni sindacali (2 CGIL, 1 CISL, 1 UIL). Rispetto alla precedente consiliatura si registra una riduzione del 50% perché la CGIL passa da tre a due, la Cisl da 3 a 1, la Uil da 2 a 1. Entrano invece, insieme a CONFSAL e CISAL - comunque già presenti, altri 4 "nuovi sindacati". UGL, CSS e poi, udite, CONFEURO e CIU ?!!?.
Carneade ? Chi era costui ? si potrebbe dire parafrasando la celebre frase dei Promessi Sposi. Insomma nel decreto si giustificano i nuovi ingressi sulla base delle domande presentate. Ergo, secondo il decreto e la Giunta, chiunque faccia domanda di essere inserito nel CREL viene ammesso !! Una soluzione assolutamente irrazionale e contraria a quanto dice la legge. CGIL CISL UIL regionali hanno subito protestato con forza minacciando azioni legali a livello civile, amministrativo e penale e chiedendo al Presidente Cappellacci di rendere pubblici gli atti e le dichiarazioni dei diversi sindacati per una questione di trasparrenza. Non serve che quando si va in piazza, ci sia l'appoggio formale ed il riconoscimento delle forze politiche e istituzionali; occorre rispettare la reale rappresentatività dei diversi sindacati, escludendo sindacati fasulli e di comodo.
Ne va della serietà dell'Istituzione CREL che può svolgere un importante lavoro di studio, ricerca e consulenza per la Regione Sarda e per l'intera collettività, a patto che sia formato con criteri e regole chiare e precise.
Dopo la decisa presa di posizione delle confederazioni , sembra che la Giunta sia ritornata sui suoi passi e che abbia intenzione di annullare il decreto. Se così fosse sarebbe la vittoria del buon senso,
Attendiamo le decisioni definitive del Presidente Ugo Cappellacci.