"Il divario NORD -SUD rappresenta il primo grande motivo di debolezza e di divisione al quale va data una risposta perché per quanto ardui siano gli sforzi non c'è alternativa al crescere insieme, di più e meglio insieme". Queste parole, pronunciate dal PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO, sono state inserite nel frontespizio della relazione di Giorgio Santini che ha aperto i lavori del Convegno del 17 febbraio scorso (Roma, sala riunioni via Rieti) al quale hanno partecipato esperti, rappresentanti della politica oltre a tanti sindacalisti del Mezzogiorno e non solo.
Che il problema del SUD sia vivo è dimostrato da una semplice considerazione: Il prodotto interno lordo del Mezzogiorno rispetto a quello nazionale nel 1951 era il 23,8%. Nel 2009 la percentuale è uguale. Verrebbre da pensare che forse si siano sbagliate tutte le politiche messe in campo se esse non hanno spostato di una virgola la situazione. Con l'aggravante che la crisi attuale rischia di mordere molto di più al SUD che nelle altre zone d'Italia. Basti pensare alla caduta dell'occupazione (- 3% al Sud, - 2,3% al Nord, - 0,8% al centro) nel 2009, preludio possibile di ulteriori cali nel 2010.
Il tasso di occupazione scende al 45% , quello femminile al 31% (altroché raggiungimento degli obiettivi di Lisbona !!). Aumentano anche gli scoraggiati, coloro che vanno a finire nelle forze del non lavoro. Tutto ciò mentre il PIL negli ultimi sette anni cresce pochissimo e meno ancora al Sud. C'è un problema di quantità risorse ma spesso esse vengono spese male, in modo frammentato, senza programmazione e coordinamento e le responsabilità interrogano sia il Governo che le Regioni. L'utilizzo dei Fondi europei (2000/2006) è stato insufficiente, se si pensa che il 45% delle risorse (20 miliardi di euro) è stato utilizzato nei progetti coerenti a copertura di spese realizzate per altri obiettivi, fuori programmazione.
Per il periodo 2007/2013 siamo già in ritardo e si rischia di ripetere lo stesso copione. Gli stessi fondi FAS sono stati utilizzati in diverse fasi per coprire le emergenze: da ultimo su 25 MD, 4 agli ammortizzatori, 12,6 alle infrastrutture, 9 al Fondo per l'economia reale, mentre la parte di competenza delle Regioni è stata bloccata.
Se l'analisi è questa (dice la relazione di Santini) la CISL propone un disarmo bilaterale a maggioranza e opposizione perché è sbagliato attardarsi in polemiche a fronte del disatro socio economico attuale. Sarebbe necessaria un'intesa Governo/Regioni per rilanciare sviluppo e occupazione al SUD.
- Accelerare la spesa e riqualificarla, senza sprechi e inefficienze.
- Migliorare i servizi pubblici.
- Ottimizzare la spesa aggiuntiva dei Fondi per fronteggiare la crisi e sostenere lo sviluppo.
Santini auspica che i 60 miliardi comunque a disposizione (anche dopo i tagli annunciati) nei prossimi 4 anni siano spesi e spesi bene, attravreso un PATTO PER LO SVILUPPO DEL SUD VERSO LE SEGUENTI DIRETTRICI:
1) INFRASTRUTTURE
* Un fondo nazionale per rafforzare la progettazione delle opere pubbliche, dedicandovi una quota dei fondi europei e del FAS.
* Un impegno dei grandi gruppi nel Mezzogiorno (Ferrovie, Poste, Anas, Enel, Telecom, Autostrade) di almeno il 10% in più.
* Concentrare le risorse in opere interregionali evitando dispersioni.
* Rafforzamento rete energetica, con rigassificatori, sviluppo fonti energetiche alternative e banda larga,
* deroga per i comuni sul patto di stabilità (per quelli che investono in opere pubbliche specie per il riassetto idrogeologico).
2) SOSTEGNO AGLI INVESTIMENTI E ALL'OCCUPAZIONE
* Prevedere il credito all'imposta per l'occupazione
* Potenziare formazione istruzione professionale e apprendistato.
* Piano straordinario per la lotta al sommerso.
3) MIGLIORAMENTO DEI SERVIZI PUBBLICI
* Stabilire obiettivi che fissino per singoli servizi (istruzione, asili nido, assistenza domiciliare, raccolta differenziata rifiuti) miglioramenti e qualità delle prestazioni, con premialità per chi è virtuoso.
4) IMPEGNO PER LA LEGALITA' E SICUREZZA
Questa in sintesi la relazione di Santini. Nei diversi interventi succedutisi si è sostenuta questa piattaforma nella convinzione che, come dice il Capo dello Stato, il progresso civile e sociale del Mezzogiorno deve essere obiettivo prioritario nell'interesse azionale.
sunto a cura della Cisl di Cagliari.
In allegato relazione di Santini