CAGLIARI CITTA’ RICCA ?
Una nota della Cisl di Cagliari.
Su un giornale locale di domenica, un lungo servizio relativo al cittadino di Sant’Elia, purtroppo morto dissanguato nel corso di una rapina andata male, metteva in evidenza la situazione di difficoltà dei cagliaritani costretti a ricorrere al lavoro nero (contro il quale il sindacato, secondo qualcuno, sta in silenzio).
Ieri, contrordine compagni, Cagliari, secondo il Sole 24 ore è la città più ricca del Mezzogiorno e sfiora i redditi della Padania !!
Ma c’è il rischio di confondersi, perché due mesi fa, sempre il Sole 24 Ore considerava Cagliari la città con l’indice migliore in Italia “di percezione del miglioramento della qualità della vita rispetto a 2-3 anni fa”: felice (sic !) ma in realtà risultava al 70° posto tra le province italiane, come qualità della vita.
Naturalmente anche stavolta sono apparse sulla stampa dichiarazioni trionfalistiche di politici, rappresentanti del mondo economico e sociale.
Ma insomma quale è la verità ?
Non si può certo mettere in dubbio l’autorevolezza della CONFINDUSTRIA e del suo Giornale (absit iniuria verbis). Tuttavia vorremmo rivolgere a noi stessi ed a tutta la società cagliaritana alcuni interrogativi perché di tutta questa ricchezza, francamente, non ce ne siamo mai accorti.
Infatti, se è vero che siamo ricchi, vorremmo sapere come mai:
1) La disoccupazione che si registra a Cagliari raggiunge punte che arrivano a oltre il 12%.
2) Il tasso di povertà relativa nella città di Cagliari è del 21%.
3) Nelle liste dei lavoratori che fruiscono degli ammortizzatori in deroga, su 12000, ben 4000 sono della provincia di Cagliari e circa 1500 sono residenti nella città.
4) L’indice di vecchiaia raggiunge il 210% e questo significa che in città si deve spendere moltissimo per i servizi sociali e per l’assistenza alle persone.
5) A Cagliari ci sono 2097 piani personalizzati per i non autosufficienti (tra l’altro decurtati dalla Giunta Regionale).
6) Le pensioni a Cagliari in media sono al di sotto dei 600 euro mensili.
7) Cagliari Provincia (ma la città è una larga parte della stessa) nella statistica della qualità della vita è 60° nel settore Affari e Lavoro, 89° nel settore popolazione, 92° nel settore ambiente e salute, 76° per il tenore di vita.
8) Il tessuto produttivo della città è polverizzato in tante piccole aziende dove i lavoratori spesso sono privi di tutele e di un sistema di welfare moderno.
Insomma, il dato riportato dal Sole dice solo che a Cagliari si pagano le tasse in relazione al reddito indicato: quindi a Cagliari i cittadini pagano le tasse e sono più onesti che in altre città, anche perché molti contribuenti sono pensionati e lavoratori dipendenti “costretti a pagare le imposte”, al contrario dei tanti evasori.
Gli altri commenti sono fuori luogo perché stridono con la realtà descritta. E’ vero che non ci sono grandi crisi aziendali industriali (forse perché molte fabbriche hanno già chiuso), lavoratori con il casco appesi su qualche torre o che occupano gli aeroporti, ma la realtà è fatta di tanti lavoratori, pensionati, immigrati, invisibili per i media perché non fanno rumore e non danno l’opportunità a sindacalisti e politici di comparire, ma che soffrono in silenzio e con dignità la loro difficile condizione ma non per questo sono meno degni di attenzione.
Insomma non è proprio il caso di dividersi tra trionfalisti e catastrofisti, ma di rimboccarsi le maniche per dare risposte all’intera società cagliaritana che soffre né più e né meno di quella sarda.
Cagliari 23/2/2010
Il Segretario Generale
Fabrizio Carta