01/03/2010
La Cisl mobilitata in tutta Italia per la riforma del fisco.
Il 26 e 27 febbraio la Cisl si è mobilitata in tutte le Regioni per chiedere una riforma del fisco che vada incontro alle esigenze dei più deboli (i pensionati ed i lavoratori) e che affronti, una volta per tutte, il problema dell'evasione fiscale che ha raggiunto punte intollerabili, soprattutto a fronte della crisi attraversata dal Paese. Aumentano anche per questa via le disuguaglianze. Gli obiettivi sono noti:
- Riduzione del carico fiscala per lavoratori e pensionati.
- Forte sostegno alle famiglie e alle donne lavoratrici specie a basso reddito.
- Tracciabilità fiscale delle spese per un attento controllo del reale tenore di vita.
- Introduzione del "contrasto di interessi" che renda conveniente il rilascio della ricevuta o fattura.
La Cisl, con in testa il segretario generale Bonanni, chiede un fisco più equo basato sulla progressività delle imposte, sullo spostamento del carico fiscale dai redditi ai consumi. Insomma, un vero e proprio ultimatum della Cisl (così titolano alcuni giornali) quello della Confederazione.
Anche a Cagliari si è tenuto il Consiglio generale con la relazione introduttiva di Mario Medde e le concllusioni del segretario nazionale Giacomassi.
Nelle relazioni e negli interventi sono emerse le specificità della Sardegna, con tutti i suoi problemi di disoccupazione, povertà, ammortizzatori sociali in deroga, bassissimo livello delle pensioni.
Un tessuto produttivo debole che deve essere rilanciato come chiesto dalla grande manifestazione unitaria del 5 febbraio scorso. Altro problema posto è stato quello del rilancio della Vertenza Entrate che portò ald un accordo per una diversa compartecipazione della Sardegna alle entrate erariali ma che è rimasto lettera morta dopo cinque anni dalla grande manifestazione di Roma del 2005.
Ma non si è parlato solo di Fisco perché il problema si connette con quelli della crisi, della legalità, della corruzione, dell'incapienza, del federalismo fiscale.
A fronte di un Governo che si dimostra debole con i potenti ( e disonesti) vedi scudo fiscale e protervo con i poveri, occorre una forte determinazione del sindacato, possibilmente ricomponendo l'unità almeno su alcuni obiettivi (come avvenuto in Sardegna). Come altresì è stato posto il problema dela contrattazione decentrata con gli Enti locali su tariffe e servizi sociali, compito difficile da portare avanti nella periferia. Insomma anche da Cagliari è partito un appello a continuare nella strada intrapresa e insistere su un obiettivo (quello della riforma fiscale) determinante per la difesa dei redditi di lavoratori e pensionati.
nota a cura della Cisl di Cagliari