09/04/2010
Riflessioni sull'incidente mortale alla centrale Enel di Civitavecchia.
Cari amici, vi mando una riflessione dell'amico Luciano Barbato, responsabile del Dipartimento Ambiente e Sicurezza della Cisl Nazionale, sull'incidente mortale avvenuto i giorni scorsi nella centrale Enel di Torrevaldaliga Nord.
Recentemente, ho avuto occasione di leggere dei quotidiani nazionali che affrontavano il tema degli incidenti sul lavoro e qualcuno evidenziava che nel 2009 erano diminuiti, magari riservando qualche nota di merito all'azione del governo???!!! forse, il prezzolato giornalista dimenticava di evidenziare che stiamo vivendo una crisi senza precedenti e che in particolare la produzione industriale è diminuita del 30% e che se si dovessero riassumere le ore di Cig,Cigs,Mobilità corta,Mobilità in deroga, contratti di solidarietà etc, bisognerebbe scrivere un numero con tantissimi zeri, in pratica oltre 1 Miliardo di ore!!!
Chiaro che gli incidenti sono diminuiti, in buona sostanza il nostro apparato produttivo si è fermato per un terzo della sua potenzialità.
Leggendo la riflessione di Luciano Barbato c'è un passaggio che parlando di appalti, dice: il sistema degli appalti tende ad abbassare i costi generando un tipo di produzione ad alto rischio, dove alcuni imprenditori per sopravvivere riducono le tutele dei lavoratori o violano le norme, mentre le aziende più virtuose sono espulse dal mercato perché non competitive. Ormai tutto è governato dal Dio Denaro!! Penso anche a quello che stiamo cercando di far attecchire nella Zona Industriale di Sarroch, dove chiediamo da quasi un anno( da prima dei 3 infortuni mortali di maggio 2009) un protocollo sul sistema delle imprese di appalto, in quanto, proprio per via della crisi industriale Sarda, tutte si stanno riversando nell'area con veri e propri assalti alla diligenza.
Speriamo bene, speriamo che non si ritorni a convocare incontri megagalattici e manifestare impegno per rendere il sistema migliore in occasioni di gravi incidenti, sarebbe grave, triste e rappresenterebbe una sconfitta del buon senso e della responsabilità sociale dell'impresa.
Fraterni saluti
Mimmo Contu Segretario Cisl Cagliari
UNA RIFLESSIONE


Siamo al terzo morto nella centrale elettrica di Torrevaldaliga Nord di Civitavecchia (Rm).
La centrale elettrica é presieduta anche sindacalmente per quanto riguarda la sicurezza, ma tutto ciò é ancora insufficiente per arginare il fenomeno in un tessuto produttivo cos' frammentario.
Dopo l'inizio dei lavori di riconversione della centrale da gas a carbone (parliamo di circa sei anni fa), in considerazione soprattutto della presenza numerosa e frammentaria di lavori in appalto (oltre 3.000 lavoratori distribuiti su 175 ditte in appalto), le organizzazioni siandacali CGIL CISL UIL chiesero ed ottennero l'apertura di un tavolo di confronto con Enel Power al fine di garantire prevenzione e sicurezza nel cantiere.
Il 23 marzo 2005 fu siglato il primo accordo tra le OO.SS e l'Enel power i cui contenuti più rilevanti erano le relazioni industriali, le attività in cantiere, gli appalti, la sicurezza sul lavoro.
Novità importante dell'accordo é stata l'istituzione dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza di cantiere (RLSC), anticipando la nuova normativa che con il testo unico ha previsto la figura del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza di sito produttivo.
All'accordo del 23 marzo 2005 ne sono seguiti altri orientati, in ugual misura, a regolamentare la presenza degli appalti ai fini della sicurezza.
Questo perché il sistema degli appalti tende ad abbassare i costi generando un tipo di produzione ad alto rischio, dove alcuni imprenditori per sopravvivere riducono le tutele dei lavoratori o violano le norme, mentre le aziende più virtuose sono espulse dal mercato perché non competitive.
E allora diventa sempre più difficile per il sindacato arginare il fenomeno degli infortuni in presenza di appalti così frammentati, dove interagiscono anche elementi estranei alla gestione della sicurezza (rapporti economici tra imprese, i pagamenti alle ditte appaltatrici, ecc.).
Infine un'ultima parola sulla riconversione a carbone della centrale.
Mi consta di persona l'assicurazione da parte dei dirigenti Enel Power che l'utilizzo del carbone per la produzione di energia elettrica sarebbe avvenuta a ciclo chiuso, senza possibilità di dispersione nell'aria di particelle di carbone.
Ultimamente ho avuto occasione di parlare, in occasione di corsi di formazione, con imprenditori dell'area appalti della centrale: tutti hanno avuto modo di riferire che, invece, la dispersione di pulviscolo di carbone nell'atmosfera é purtroppo un elemento ben visibile durante la produzione.


Luciano Barbato
Dipartimento Cisl Politiche per lo sviluppo sostenibile
Ambiente e sicurezza