05/07/2005
Confronto Governo – parti sociali sullo schema di decreto legislativo sulla previdenza complementare
Decreto su previdenza complementare: documento della CISL confederale.
Il 1° luglio u.s. il Consiglio dei Ministri ha deliberato lo schema di decreto legislativo attuativo della delega contenuta nella legge 243/04, in materia di previdenza complementare.

Questo atto conferma l’intenzione del Governo di procedere, in tempi brevi, all’adozione del decreto legislativo al fine di permettere l’avvio del meccanismo del “silenzio – assenso” per il conferimento del TFR alle forme pensionistiche complementari a decorrere dal 1° gennaio 2006.

Nei mesi scorsi avevamo chiesto al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali di avviare un confronto di merito sui contenuti del decreto legislativo in esame, al fine di conoscere le valutazioni del Governo sul documento comune che le parti sociali avevano presentato lo scorso 17 marzo. Nonostante questa richiesta il confronto non è mai decollato. Soltanto nella giornata di venerdì u.s., dopo la riunione del Consiglio dei Ministri, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali ci ha inviato lo schema del decreto legislativo, convocandoci per il prossimo 12 luglio.

Il confronto si preannuncia difficile, sia per ragioni di metodo che di merito.

Sul piano del metodo contestiamo al Governo l’indisponibilità, durante il confronto preliminare alla delibera dello schema di decreto, ad un reale confronto concertativo e, parallelamente, la messa in circolazione di numerose versioni, in bozza, del decreto medesimo. Questo atteggiamento ha alimentato un clima di sfiducia e di confusione che ha favorito l’azione lobbistica di alcuni settori finanziari e assicurativi, senza peraltro consentirci di formulare in modo chiaro e trasparente la nostra opinione sul merito dell’articolato.

Per quanto riguarda i contenuti dello schema di decreto riteniamo che il Governo, nella predisposizione del testo abbia ecceduto i limiti contenuti nelle deleghe di cui all’art. 1, comma 2° lettere e), h), i), l) e v) della legge 243/04, in particolare per quanto concerne taluni aspetti relativi al regime gestionale delle forme pensionistiche, alle anticipazioni e prestazioni e alla disciplina fiscale. Sul piano procedurale la decisione del Governo di deliberare lo schema di decreto senza un confronto preliminare di merito sul testo dello stesso. rende più complesso, e rischia di allungare, l’iter dello schema di decreto, che dovrà anche essere trasmesso alle competenti Commissioni parlamentari per l’acquisizione dei pareri necessari.

Lo schema di decreto disattende molti punti dell’avviso comune delle Parti Sociali dello scorso 17 marzo, in particolare per quanto riguarda:

1) il ruolo della contrattazione collettiva nella individuazione delle forme pensionistiche complementari per i lavoratori dipendenti. Lo schema di decreto non valorizza, infatti, la funzione promozionale e di sostegno della contrattazione collettiva nello sviluppo delle forme pensionistiche complementari;
2) le regole sulla “portabilità” dei contributi contrattuali, in particolare con riferimento al contributo del datore di lavoro che, essendo un elemento di costo contrattuale deve rimanere nella piena disponibilità della contrattazione collettiva;
3) l’effettiva omogeneità e unitarietà del sistema di vigilanza e controllo del settore della previdenza complementare, non essendo ancora stata corretto il testo del disegno di legge sulla disciplina del risparmio, nonostante la presentazione da parte di esponenti della maggioranza parlamentare di specifici emendamenti correttivi finalizzati a ripristinare in capo alla COVIP le funzioni di vigilanza e controllo su tutte le forme pensionistiche collettive ed individuali;
4) l’individuazione di adeguate regole di governance e di efficaci modalità di partecipazione e rappresentanza degli aderenti, necessarie per consentire le adesioni, in forma collettiva, ai fondi pensione aperti;
5) le norme guida e i principi normativi direttivi che consentano alla COVIP di deliberare regole trasparenti per garantire la parità delle condizioni di offerta contrattuale delle forme pensionistiche individuali attuate tramite i contratti di assicurazione sulla vita con finalità previdenziale (P.I.P.)
6) la definizione di misure compensative efficaci per le imprese in caso di conferimento del TFR alla previdenza complementare necessarie ad assicurare l’eliminazione degli ostacoli che hanno finora impedito l’adesione alle forme pensionistiche complementari.


Nonostante queste premesse auspichiamo che la discussione di merito possa permettere di modificare lo schema di decreto in modo più rispondente alle nostre posizioni.

Parallelamente al confronto con il Governo sull’adozione del decreto legislativo, dovrà essere avviata quanto prima la discussione sulle modalità e sui contenuti dell’informazione, al fine di consentire che ogni lavoratrice e ogni lavoratore possa liberamente e consapevolmente effettuare la propria scelta.

Sulla base degli sviluppi dell’incontro del 12 luglio p.v., intendiamo riprendere con i responsabili della previdenza complementare delle federazioni di categoria, delle strutture regionali e territoriali e degli enti della CISL il dibattito sulle modalità formative, informative e di coinvolgimento dell’organizzazione sulla promozione e sullo sviluppo della previdenza complementare.

Si allega una prima serie di materiali esplicativi sullo schema di decreto in oggetto.

(per gli allegato controllare su www.cisl.it)