In una conferenza stampa congiunta, promossa dalla Confindustria, dall'INAIL e dalle segreterie di CGIL CISL UIL di Cagliari, è stato presentato agli organi di informazione il progetto pilota per la sicurezza nell'area industriale di Sarroch: "La rete della sicurezza come fattore di ben essere".
Si tratta di un progetto esemplare che andrà ovviamente verificato nei tre anni di applicazione. Il progetto è una risposta concreta alla risoluzione del problema sicurezza perché tende a mettere insieme le parti sociali (Confindustria e Sindacati) e le Istituzioni preposte (INAIL, ISPESL) per far crescere la cultura della sicurezza, puntando sulla sensibilizzazione, sull'informazione e su una formazione non formale ma reale e di contenuto. La logica è quella della responsabilità comune e della sinergia tra tutte le parti in causa. Naturalmente nella zona di Sarroch non si parte da zero perché, a prescindere dai gravi incidenti accaduti nell'area l'anno scorso e le tre dolorose morti sul lavoro, gli investimenti sulla sicurezza sono rilevanti. Le aziende coinvolte sono 10, comprese le committenti, per un totale di tremila lavoratori che saranno interessati a gruppi mediamente di venti lavoratori, tenendo conto delle indicazioni dei responsabili aziendali e delle necessità formative. Gli investimenti sono di € 180000 complessivi tra INAIL e CONFINDUSTRIA ma ad essi devono essere aggiunti i costi delle ore lavorative dedicate in ogni singola azienda.
Saranno poi interessate altre 15 aziende destinatarie di seminari formativi sulle tematiche della sicurezza.
L'idea base del progetto è quella di aggredire il problema delle cause soggettive nel determinismo degli infortuni. Gli obiettivi sono quelli di migliorare la comunicazione all'interno dell'azienda, elaborare soluzioni preventive per evitare incidenti sul lavoro, identificare azioni virtuose e non virtuose, consolidare strumenti per l'autovalutazione, creando una piattaforma telematica, costituire l'osservatorio permanente per la sicurezza.
Il progetto, che sarà monitorato periodicamente, è stato definito dai rappresentanti della Cisl, presenti (Mimmo Contu e Fabrizio Carta) esemplare anche perché, una volta sperimentato positivamente, potrebbe essere esportato in altre realtà consimili: è stato citato il Porto che, negli ultimi tre anni ha visto, purtroppo, due morti sul lavoro e diversi incidenti e che , come struttura organizzativa vede presenti diverse realtà che devono essere coordinate. Ma ciò può valere come modello generale anche in altri settori, magari nelle piccole aziende.
In ogni caso il progetto non nasce dal nulla, ma dalle elaborazioni che il sindacato cagliaritano ha fatto in diverse occasioni ed in particolare, nel 2007, quando in una grande assemblea unitaria di RLS e di delegati, fu decisa e approvata una piattaforma ben precisa per la sicurezza in provincia di Cagliari. Già in quell'occasione si scrisse che i risultati possono arrivare solo da una comune presa di coscienza e da un comune e straordinario impegno.
Merito di Confindustria INAIL e alcuni studiosi aver raccolto queste proposte ed averle concretizzate. Ora non resta che sperimentare e verificare i risultati in modo che si possa incidere realmente su una riduzione del fenomeno infortuni sul lavoro.
Va detto infine che l'elaborazione del progetto va a merito particolare di Mimmo Contu della Cisl, Giorgio Pavanetto della CGIL, dei dirigenti dell'INAIL e del dottor Bellini.
nota a cura della Cisl di Cagliari