Riunione delle associazioni di ZURI: 2 agosto a su Baione, Abbasanta.
Nella relazione di apertura del segretario generale della Cisl sarda, Mario Medde, sono stati evidenziati i drammatici numeri della povertà in Sardegna e nel Mondo.
80 milioni di poveri in Europa. In Italia l'indice di povertà assoluta e relativa è pari al 13,6%, ma in Sardegna raggiunge il 21,4%. Sono dunque circa 350000 i poveri nell'Isola e di questi circa 160000 sono anziani con pensioni al di sotto della soglia di povertà relativa (900 euro mensili). E mentre la disoccupazione in Italia raggiunge l'8,5%, in Sardegna, secondo gli ultimi dati Istat trimestrali, arriva al 16,1%.
Problema della povertà e azioni di contrasto a questo fenomeno sono stati l'oggetto del dibattito tenutosi al Nuraghe Losa. Ne hanno parlato, oltre ai sindacalisti Medde (Cisl), Costa (Cgil), Ticca (Uil), la Coldiretti, le Acli, la Pastorale del lavoro, ma anche - il fatto è inedito - i rappresentanti della stampa sarda, Filippo Peretti per l'ordine dei giornalisti, Francesco Birocchi per il sindacato dei giornalisti, Mario Girau dell'associazione giornalisti cattolici, Giuseppe Meloni dell'Unione Sarda.
E l'importanza dei mass media è stata sottolineata da tutti perché spesso si presta più interesse al gossip, piuttosto che alla situazione vissuta dai poveri.
La riunione del 2 agosto è stato un pò l'ultimo capitolo dell'anno, con l'impegno di riprendere, con rinnovato vigore, a settembre. Ad ascoltare una platea di sindacalisti, operatori e qualche pubblico amministratore. Certo forse ad ascoltare mancavano proprio loro, i poveri, ma è doveroso da parte di chi opera nel sociale non stancarsi di rilanciare il problema che è si annoso ma che necessita di un costante impegno.
Non è stato solo un dibattito teorico, perché occorre fare di più per evitare lo spopolamento delle campagne, è necessario puntare su un'assistenza intelligente dell'agricoltura. O, ancora, ci si è chiesti se i 30 milioni di euro, bilanciati dalla regione sarda, a contrasto delle povertà siano stati sufficienti nella quantità e nella qualità a rispondere alle esigenze. Solo circa 10500 persone ne hanno goduto e questo rappresenta da un lato il limite e dall'altro la drammaticità del problema.
Microcredito, politiche per lo sviluppo, rilancio della formazione, dell'istruzione e della qualità dell'Università e lotta alla dispersione, azioni per assistere i non autosufficienti e per la difesa della qualità dei servizi socio sanitari, sono stati i leit motiv che hanno accompagnato gli interventi. E' stato chiesto un piano straordinario del lavoro, perché senza lavoro non ci può essere lotta alla povertà. Ma forse questo non basta perché, a fronte della diminuzione della ricchezza mondiale, italiana e sarda, è necessario rispondere alle drammatiche emergenze, ma anche costruire un nuovo modello di sviluppo incentrato sul rispetto dell'ambiente e dei valori e su una diversa ripartizione della ricchezza. Insomma la Carta di Zuri (geniale intuizione di qualche anno fa) è ancora attualissima e poter raggiungere gli obiettivi indicati, rappresenta un traguardo importante che le forze sociali che aderiscono intendono perseguire con forza.
Arrivederci a settembre.