05/08/2010
Vertenza Telecom: accordo fatto a livello nazionale. Esuberi indolori.
Una trattativa serrata tra TELECOM sindacati confederali ed il Governo ha fatto recedere l'azienda dai suoi propositi iniziali di ricorrere a 3900 licenziamenti dei quali un centinaio in Sardegna.

IN TELECOM NON CI SARANNO LICENZIAMENTI!
.. E PER L’INTERO PIANO 2010-2012 NON CI SARANNO ALTRI ESUBERI..
Al Ministero dello Sviluppo Economico è stato sottoscritto l’accordo tra le
Organizzazioni Sindacali FISTel – CISL – SLC – CGIL – UILCOM – UIL e Telecom
Italia sulla gestione degli esuberi.
L’accordo è riferito all’intera durata del Piano Industriale 2010 – 2012.
Telecom Italia ha ridotto gli esuberi dai 6822 a 3900 di cui 200 sono lavoratori esodabili
della mobilità 2008 – 2010. Gli esuberi vengono gestiti con la mobilità volontaria.
Saranno inoltre, utilizzati i contratti di solidarietà e la formazione per i 1100 lavoratori
che non sono coperti dagli ammortizzatori sociali e per i 450 lavoratori di SSC e
saranno rinnovati per altri 2 anni i contratti di solidarietà per il 1254 – DA.
Telecom si impegna nell’arco di piano a non effettuare societarizzazioni e cessioni di
ramo. Alcuni segmenti di attività di Rete e di Customer Care saranno internalizzazti.
Il Segretario Generale della FISTeL CISL Vito Vitale dichiara la propria soddisfazione per il risultato raggiunto in un momento difficile per l’economia e
l’occupazione nel nostro Paese .
Grazie alla pressione del Sindacato e della FISTel – CISl, l’Azienda si è impegnata a
rilanciare gli investimenti sulla Rete, ad internalizzare alcune attività pregiate ed ad
utilizzare esclusivamente gli ammortizzatori sociali come la mobilità volontaria, i
contratti di solidarietà e la formazione per ridurre gli esuberi ed evitare i licenziamenti
dichiarati. La FISTel dall’avvio della procedura ha sempre ritenuto il confronto
con l’Azienda l’unico strumento per ricercare soluzioni condivise e non traumatiche per i
lavoratori. Adesso, conclude Vitale, grazie all’accordo sindacale avremo due anni di pace
sociale e l’obiettivo comune deve essere il rilancio dell’Azienda sul piano nazionale ed
internazionale, lo sviluppo infrastrutturale e l’incremento di produttività per distribuire
più salario ai lavoratori.
Roma , 4 Agosto 2010