25/08/2010
Il Presidente Napolitano: sull'episodio di Melfi, sagge parole, come sempre.
Sul noto episodio di Melfi e dei tre operai iscritti alla FIOM, licenziati e per i quali il giudice ha disposto il reintegro in azienda, arrivano le sagge parole del Presidente Napolitano:
"Superare questo grave episodio, l'azienda mi ascolti"
Superare "questo grave episodio" in attesa "di una conclusiva definizione del conflitto in sede giudiziaria, e in modo da creare le condizioni per un confronto pacato e serio su questioni di grande rilievo come quelle del futuro dell'attività della maggiore azienda manifatturiera italiana e dell'evoluzione delle relazioni industriali nel contesto di una aspra competizione sul mercato globale". Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, risponde così, rivolgendosi però anche alla Fiat, ai tre operai di Melfi che hanno hanno scritto proprio al capo dello Stato per chiedere un intervento sulla difficile vertenza che hanno in corso con la casa automobilistica. Loro, dicono nella missiva a Napolitano, vogliono tornare a lavorare, "a guadagnarsi il pane come ogni padre di famiglia". Ricevere solo lo stipendio - come deciso dall'azienda - non gli basta. Non vogliono sentirsi "parassiti".
Nei giorni scorsi era già intervenuto il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni: Io mi appello a Marchionne affinchè non cada nella trappola tesa dalla Fiom", ha detto il segretario generale Cisl, Raffaele Bonanni, commentando proprio la vicenda dei tre operai Fiat di Melfi a margine di "Cortina InConTra". "La Fiom ha bisogno di alimentare la confusione - ha affermato Bonanni - e sta riuscendo a spostare l'attenzione dall'investimento, che è il vero nodo, a una conflittualità fine a se stessa. Il giudice ha emesso la sentenza: la sentenza si applica. Poi - ha continuato - si vede. Credo che la Fiat stia sbagliando e dimostra di essere talvolta il rovescio della Fiom, che non è più un sindacato ma un movimento politico".
Una cosa è certa per il leader Cisl: "È francamente mortificante entrare in questo pollaio italiano dove si smarrisce sempre la questione più essenziale. Ed è il luogo dove si vedono beccare galli che più che pensare al bene del Paese pensano ai loro orgogli, al loro narcisismo o alle loro battaglie ideologiche".