07/09/2010
Porto Industriale di Cagliari: dal vertice in provincia emerge la richiesta di un intervento da parte di Regione e Ministero.
Come richiesto da CGIL CISL UIL di Cagliari si è tenuto un vertice al Palazzo Viceregio (sede della Provincia) sulle delicate questioni attinenti al Porto Industriale di Cagliari: la soppressione da parte dell'Autorità Portuale della riduzione delle tasse di ancoraggio e le rivendicazioni del Ministero delle infrastrutture sulle aree oggi del CACIP e destinate ad usi produttivi, sono stati gli argomenti affrontati.
Ne hanno discusso, sotto la presidenza del Sindaco di Cagliari, Emilio Floris, e la regia del Presidente della Provincia Graziano Milia, i rappresentanti del CACIP (Emanuele Sanna), della CONFINDUSTRIA (Alberto Scanu, Gianni Biggio, Marco Santoru), della Camera di Commercio (Carlo Desogus), dei sindacati CGIL CISL UIL (Marongiu, Carta, Olla), i sindaci di Capoterra Giorgio Marongiu e di Sarroch. Erano anche presenti anche l'assessore al lavoro della Provincia Lorena Cordeddu e Vittorina Baire della Provincia.
Sono state espresse forti preoccupazioni per l'aumento delle tasse di ancoraggio che rischia di far fuggire a gambe levate gli armatori che, in questi due anni, hanno consentito la funzionalità dello scalo cagliaritano. La questione della delimitazione della proprietà delle aree limitrofe al Porto è altrettanto grave perché può bloccare non solo gli attuali insediamenti, ma lo sviluppo futuro dell'area.
Nel suo intervento il segretario della Cisl di Cagliari, Fabrizio Carta, ha ribadito il suo appello, già enunciato nel comunicato unitario dei giorni scorsi. Occorre che su questi due problemi si faccia fronte comune e si chieda l'intervento chiarificatore del Ministero da un lato e dall'altro quello del Presidente della Regione Sarda. Posizione condivisa da tutti, perché al termine della riunione, il sindaco di Cagliari è stato incaricato di organizzare un incontro con Cappellacci, anche immediatamente dopo la riunione del comitato portuale del 10 settembre prossimo venturo.
E' dunque una partita delicata quella che si sta giocando sia per glia aspetti giuridici che per quelli fiscali. Sono in ballo circa mille posti di lavoro attuali ma anche le possibilità di crescita future. La CISL, insieme alla FIT, vuole difendere la struttura portuale di Cagliari anche perché ritiene che essa sia un bene per l'intera comunità sarda: dai traffici marittimi e, soprattutto dall'indotto che si può realizzare nelle aree anche attraverso la funzionalità della FREE ZONE, si può tracciare una nuova strada per lo sviluppo della Sardegna e di Cagliari.