Cagliari 9/9/2010
Ai componenti il Consiglio generale
Cisl Cagliari
E’ con grande preoccupazione che abbiamo appreso dalla stampa e dalle televisioni la notizia dell’aggressione perpetrata ai danni del nostro segretario nazionale, Raffaele Bonanni, durante un dibattito organizzato dal Partito Democratico. Alcuni facinorosi hanno di fatto impedito, utilizzando anche dei fumogeni, che Bonanni potesse intervenire in merito alle questioni sul tappeto, a partire dal problema del contratto dei metalmeccanici.
Non è la prima volta che contro il nostro sindacato vengono intraprese azioni di violenza fisica e verbale. Come non ricordare il lancio dei bulloni, durante un comizio, a Sergio D’Antoni, ma ancor prima contestazioni contro Carniti (e Lama) all’università di Roma negli anni 70 o successivamente contro Pezzotta, in una manifestazione del 25 aprile a Milano. Ma ancora, la nostra stessa sede di Via Ancona negli anni scorsi, è stata oggetto di un attentato, con l’esplosione di una bomba, sia pure senza conseguenze per le persone. O ancora buste con proiettili furono inviate alla sede della Cisl Regionale.
Si tratta di azioni compiute da persone che poco hanno a che vedere con la democrazia e con il vero sindacato. Quando si usa la violenza, (lo insegna la storia) l’unico obiettivo che si ottiene è l’annullamento di qualsiasi dialettica democratica interna ed esterna. Contro di loro va la nostra ferma condanna, come va la solidarietà a Raffaele Bonanni. Ma la nostra azione deve andare avanti con coraggio e determinazione.
La Cisl ha una sua posizione sui temi del lavoro, dello sviluppo, della difesa dei lavoratori dentro e fuori il posto di lavoro. Non si pretende certo di essere i depositari della verità assoluta, ma abbiamo la presunzione di aver sempre agito e operato nell’interesse dei nostri rappresentati: milioni di lavoratori, pensionati, disoccupati, giovani e donne che aderiscono alla nostra organizzazione, con entusiasmo e con impegno. Spesso la Cisl ha precorso i tempi e quello che si è sostenuto, prima degli altri, è diventato patrimonio comune del sindacato tutto: dalla lotta all’inflazione, alla concertazione, dalla contrattazione integrativa, alla lotta alla povertà.
Tutti noi dobbiamo andare a testa alta, nella consapevolezza di agire, pur con i limiti derivanti dalla nostra umanità, con buona fede e dedizione alla causa dei più deboli.
Ecco, con questa certezza e con la vigilanza dovuta al difficile momento socio economico e politico, si deve proseguire con immutato impegno e vigore a partire dalle prossime iniziative a livello nazionale, regionale e provinciale.
Cordiali saluti.
Il Segretario Generale