10/09/2010
Crisi a Epolis: l'ufficiale giudiziario esegue lo sfratto nella sede. A rischio il lavoro dei grafici.
Si acuisce la crisi dell'azienda EPOLIS, l'editrice del Giornale di Sardegna, la cui uscita è bloccata da più di un mese. Ieri l'ufficiale giudiziario ha eseguito l'accesso nella sede di Cagliari, per esguire lo sgombero, accatastando i mobili in un'ala del locale e rendendo di fatto impossibile lo svolgimento del lavoro. Sono a rischio non solo e non tanto i posti di lavoro dei giornalisti, per i quali una scappatoia si potrà trovare attraverso il telelavoro, quanto quello dei grafici i quali, se verrà chiusa la sede di Viale Trieste a Cagliari, vedranno concretizzarsi lo spettro del licenziamento. C'è quindi il rischio che si chiuda una testata giornalistica e questo è una perdita per l'informazione libera e democratica, ma si apre l'ennesima crisi per decine di lavoratori e le loro famiglie. Ieri, in un incontro, programmato inizialmente solo con il sindacato dei giornalisti, anche la RSU e le segreterie di categoria, assistite dal segretario confederale della Cisl di Cagliari, Mimmo Contu, sono state ricevute dal Presidente della Giunta Regionale Ugo Cappellacci. Per giovedì prossimo, è previsto un incontro in sede di comitato interassessoriale per le crisi economiche e produttive, presso la Regione Sarda, al quale prenderà parte anche l'editore.
Non sono in ballo solo i posti di lavoro dei giornalisti, ma anzi ben più minacciati sono quelli dei lavoratori poligrafici. La vertenza di EPOLIS si aggiunge quindi alle tante altre della provincia cagliaritana, come dimostrato dal crescere esponenziale delle procedure di CIG in deroga: altre 13 aziende cagliaritane verranno inserite negli elenchi della CIG in deroga nella riunione di lunedì prossimo convocata presso l'assessorato regionale al lavoro.
In allegato la nota del sindacato di categoria.