Grande interesse e partecipazione alla riunione del Consiglio Generale della Cisl di Cagliari del 28 ottobre che vedeva la presenza del Prof. Marco Lai ed aveva all’ordine del giorno “Lo Statuto dei Lavori”
I lavori sono stati introdotti dal segretario generale Fabrizio Carta che, in maniera sintetica, ha tracciato un quadro della situazione socio economica della provincia: Un tessuto debole: Il PIL provinciale tra il 2008 e il 2009 ha perso circa 8 punti percentuali e di conseguenza è aumentato il tasso di disoccupazione (al 12%), diminuito il tasso di occupazione (specie tra donne e giovani) e si è confermato l’addensamento dell’occupazione nel settore dei servizi che rappresenta l’80% dell’occupazione complessiva (industria 15%, agricoltura 5%), con tutte le conseguenze del caso. La maggioranza dell’occupazione è concentrata inoltre nelle microimprese (meno di 10 dipendenti) la cui percentuale è superiore del 4% rispetto al dato nazionale; la media degli addetti per impresa è di 3. In provincia, aumenta esponenzialmente il numero dei cassaintegrati e di coloro che sono posti in mobilità. Coloro che usano gli ammortizzatori in deroga raggiungono oltre il 35% del dato regionale. Infine un numero enorme di lavoratori pseudo autonomi ingrossa le file del precariato. Tutto ciò mentre non funzionano i servizi per l’impiego Per dare risposte a questo mondo dolente, occorre non solo difendere lo Statuto dei Lavoratori (art. 18 in particolare) ma si deve rivendicare, accanto a questo strumento, un sistema di welfare, anche differenziato, per le esigenze della Sardegna. Dobbiamo chiedere, accanto a politiche di sviluppo, maggiore formazione, migliori servizi di orientamento al lavoro, un sistema di ammortizzatori sociali non in deroga ma ordinario, politiche sociali con servizi sociali di qualità.
Il clou dell’incontro è stato però l’intervento del PROF. Marco Lai che ha spiegato, con molta chiarezza l’evoluzione della normativa sul mercato del lavoro in Italia a partire dal Pacchetto Treu che aveva introdotto in Italia il lavoro interinale, realizzando elementi di flessibilità che, non necessariamente va intesa in senso negativo perché a volte è addirittura richiesta dal lavoratore.
La proposta di uno Statuto dei Lavori (secondo Marco Lai sarebbe meglio chiamarlo Statuto delle persone che lavorano) non è nuova. La CISL ha sostenuto, insieme ad alcuni studiosi, la modulazione dei diritti a seconda della tipologia contrattuale applicata (autonomo, subordinato, parasubordinato), proponendo anche di applicare a tutti alcuni diritti fondamentali:. Altri studiosi proposero di estenderli automaticamente a tutti.
Collegata alla proposta della CISL per uno Statuto dei Lavori aggiuntivo rispetto allo statuto dei Lavoratori, vi era la proposta di un ente certificatore della tipologia contrattuale, fatta in modo preventivo, onde poter evitare i contenziosi.
Più di recente ci sono state altre proposte: quella di Boeri per un contratto unico per tutti i lavoratori con tutele tendenzialmente crescenti, ma che in una prima fase vedrebbero esclusa l’applicazione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Quella Ichino, per un codice del lavoro onnicomprensivo di tutta la normativa sul mercato del lavoro. Proposte sulle quali la Cisl non concorda.
A parere dello studioso andrebbero identificati alcuni diritti fondamentali, peraltro in parte delineati anche nelle normative passate: Salute e sicurezza, equo compenso, sufficienza e proporzionalità della retribuzione a livello nazionale e territoriale. Vanno dunque concretizzate tutele sociali e contribuzioni previdenziali omogenee, un sistema di ammortizzatori sociali generale basato sul pubblico e sulla bilateralità ( e non in deroga come oggi) con estensione ai parasubordinati (sulla falsariga di quanto già fatto in parte), la promozione dell’occupabilità e la conciliazione dei tempi di vita con quelli del lavoro, Tutto ciò in una logica di bilateralità. Per questo sarebbe opportuno, come sostiene la CISL, che ci fosse un avviso comune sul quale le parti possano concordare da trasformare poi in una legge.
Sulla proposta attuale del Governo, se è vero che si stanno definendo i principi fondamentali, ma si rischia di passare dall’enunciazione dei principi generale al rinvio alla contrattazione senza passaggi intermedi e con il rischio di deroghe alla legge.
Dunque attenzione e vigilanza, nella consapevolezza che occorre rimodulare, in maniera graduale, la normativa sul lavoro sulla mutata realtà, per dare risposte concrete e non parlare solo di riforme in modo ideologico o astratto.
I Lavori poi sono stati conclusi dalla segretaria regionale CISL Oriana Putzolu che ha rappresentato la difficile situazione della Sardegna e le iniziative messe in piedi unitariamente da CGIL CISL UIL rispetto alla Regione Sarda con la quale si è siglato un accordo tutto da verificare.
Nel dibattito sono intervenuti anche Francesco Carta (FLAEI), Maurizio Campus (POSTE), Marco Angioni (FSM), Gianni Sainas (FPS), Abdou Ndiaye (ANOLF), Marurizio Ciotola (FLAEI) e Mimmo Contu per la segreteria della UST.
Nota a cura Segreteria Cisl.
in allegato relazione segreteria UST