Come se non bastassero i problemi già evidenziati in questi giorni, sul Teatro lirico di Cagliari si abbatte un'altra grana.
La banca infatti non ha dato le anticipazioni per far fronte al pagamento degli stipendi. Immediata la reazione delle maestranze che, dopo aver sentito telefonicamente il sindaco di Cagliari e presidente del CDA del teatro che non ha potuto dare alcuna garanzia, hanno deciso l'occupazione del IV piano del Teatro. Il Sindaco ha garantito che si occuperà della questione lunedì mattina, interloquendo direttamente con l'azienda di credito.
Ma il mancato o meglio ritardato pagamento delle competenze pur essendo solo l'ultima goccia che si aggiunge al mare di guai che si sta abbattendo sul Teatro, è significativo della mancanza di liquidità e potrebbe nascondere ulteriori elementi negativi sulla reale situazione contabile interna. La riduzione degli stanziamenti da parte del F.U.S., la mancata contribuzione da parte della provincia, il ridimensionamento del programma incidono negativamente sulla situazione del Teatro e la conferma del sovrintendente Pietrantonio è un elemento di instabilità. Anche il debito è sempre più incerto perché si legge sui giornali che oscilla stranamente tra i 15 e i 25 milioni di euro !!!.
E' ora di fare chiarezza sull'aspetto patrimoniale ed economico. Ne va del futuro del Teatro e dei lavoratori, i primi interessati alle fortune di esso.
Da mesi la CISL, che sostiene la lotta generosa dei lavoratori, chiede che si convochi un tavolo al quale partecipino le forze pubbliche e private interessate alla sopravvivenza della più grande istituzione culturale della Sardegna. Bisogna trovare risorse nuove, bisogna coordinare le iniziative, coinvolgendo più enti possibile. Ma questo sarà possibile solo quando il teatro verrà governato con competenza, trasparenza ed eliminando sprechi e clientelismi. La speranza è che questo appello non cada nel vuoto.