05/12/2010
Muove i primi passi l'osservatorio sul lavoro della provincia di Cagliari.
Osservatorio sul lavoro Provincia di Cagliari.
Muove i primi passi l'osservatorio sul lavoro promosso dalla Provincia di Cagliari. Dopo un primo incontro con i sindacati provinciali CGIL CISL UIL, l'assessore Lorena Cordeddu ha presentato la prima iniziativa (l'avvio delle indagini quali/quantitative dell'Osservatorio sul lavoro) sia alla Commissione al Lavoro della stessa provincia, sia alle parti sociali. Erano presenti, oltre alle OO.SS., anche la CONFINDUSTRIA, l'API SARDA, La CONFCOOPERATIVE, la CNA, la CONFARTIGIANATO ed esponenti del mondo della scuola (della Direzione scolastica regionale).
Come già segnalato (vedi news del 17 novembre), la Provincia, con l'ausilio degli operatori dei centri servizi del lavoro, procederà ad effettuare delle interviste sul campo ad aziende preselezionate.
Si tratta di un campione di 1053 aziende, per ora scelte tra quelle con più di 15 dipendenti. Di esse ne sono state individuate 385 con sede legale nella provincia ed altre 50 con sede fuori provincia. Gli operatori somministreranno un questionario diretto ad alcuni obiettivi:
- monitoraggio fabbisogno formativo e occupazionale.
- rilevazione fenomeni del mercato del lavoro.
- accrescimento della qualità delle politiche e dei servizi per il lavoro.
-Verrà dunque nel tempo creato un centro di documentazione, ma, in seguito, si potranno effettuare ricerche specifiche, nonché report e focus periodici.
Le associazioni di categoria presenti, soprattutto quelle rappresentative delle piccole realtà, hanno fattio rilevare l'assenza dall'indagine delle aziende al di sotto dei 15 dipendenti. Il che riduce l'utilità dell'indagine. Ma naturalmente, ciò non vieta che, alla prima indagine, ne possano seguire altre su questa fattispecie, che caratterizza il tessuto socio economico della provincia di Cagliari.
La segreteria della CISL non può che apprezzare l'iniziativa perché solo conoscendo la realtà e le prospettive occupazionali e di sviluppo future si possono programare e spendere bene le risorse della formazione. Si tratta di identificare, hanno precisato Mimmo Contu e Fabrizio Carta intervenuti in Commissione e nelle riunioni con le associazioni di categoria, i filoni di sviluppo sui quali adattare i moduli formativi, contemperando le esigenze delle aziende e del mercato del lavoro con quelle dei lavoratori, a partire da quelli in ammortizzatore sociale in deroga e dalle fasce deboli. E' auspicabile che i centri servizi lavoro e la provincia si mettano in rete con le parti sociali, anche ai fini degli avviamenti al lavoro e della preparazione dei percorsi di formazione. E' vero che, senza sviluppo e crescita non ci può essere occupazione
ma, in attesa di una possibile ripresa, la società, le parti istituzionali e sociali devono organizzare per tempo una rete che serva per venire incontro alle esigenze dei disoccupati e delle aziende.
E' importante partire ed agire anche tenendo conto di altre ricerche esistenti, affinando nel tempo le potenzialità di un Osservatorio che deve essere utile strumento per un sistema formativo adeguato alla realtà e che non sprechi risorse economiche.
E' altresì importante, secondo la CISL, che si colleghi anche con gli enti bilaterali nei quali si possono identificare le esigenze delle imprese con dimesnioni più limitate.
Nel frattempo è bene che le imprese collaborino (come hanno dichiarato) al ritorno dei questionari.
nota a cura della Cisl di Cagliari
In allegato il campione delle aziende.